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Pagina adibita ad ospitare
gli amici che volessero soggiornarvi con i loro scritti e comunicazioni,
senza
alcuna censura
LIBERARE LA GIUSTIZIA
Centro Internazionale di
Brera Lunedì 11 Marzo 2024 | Ore 18.00 :Tavola rotonda con Ugo
Finetti, Carmen Manfredda, Glianluigi DaRold e Carlo Scognamiglio
Intervengono gli autori Ferdinando Cionti e Dario Fertilio modera Stefano
Carluccio
Non basta parlare di riformare la giustizia, nè sono sufficienti
i piccoli aggiustamenti in corso. Occorre invece scioglierla dalle sue
catene con una grande azione innovatrice. Questo sostengono i due autori
di "Liberare la giustizia - Justice Unchained", appena pubblicato
da Licosia. Ferdinando Cionti, giurista liberale e docente universitario,
fu incaricato dall'allora presidente Craxi di verificare l'operato di
Mani Pulite. Dario Fertilio, giornalista e scrittore, è impegnato
da sempre nell'affermazione dei principi liberali, riformisti, di democrazia
diretta. Insieme, Cionti e Fertilio propongono non solo l'indifferibile
separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri e l'abrogazione
della obbligatorietà dell'azione penale, ma anche quella dell'ANM,
il sindacato politico dei magistrati, e del giudice speciale del lavoro.
E ancora, l'elezione diretta del Procuratore Generale della Repubblica,
l'eliminazione delle porte girevoli fra magistratura e politica, un
controllo sui costi della giustizia e altre riforme di forte impatto.
COCREA - Soluzioni costruttive,
per questioni difficili 3 GIORNI DI WORKSHOP FORMATIVO con COCREA beyond
our ego
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delle neuroscienze
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Centro Internazionale di
Brera
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Un articolo de "Il
fatto quotidiano"
sul ponte delllo stretto
di Luigi Mazzella
V'è una sintonia tutt'altro che sorprendente tra la posizione
de "Il fatto quotidiano" e quella del Movimento 5 Stelle di
Conte, sul ponte dello Stretto che lascia intuire quanto possano essere
strumentali (id est: tipiche di "agenti provocatori") le critiche
dell'uno e dell'altro alla politica statunitense.
Come ho già scritto più volte, il ponte sullo Stretto
e la flat-tax sono i due punti del programma della coalizione di centrodestra
sui quali è molto verosimile che, a suo tempo, abbia dovuto fare
atto di pentimento e di contrizione dinanzi a Biden, l'aspirante Presidente
del Consiglio Giorgia Meloni.
E ciò, ovviamente, in una al coevo annullamento e all'abbandono
di tutte le sue passate posizioni anti atlantiste e anti europeiste.
Tajani e Salvini, in tutte altre faccende affaccendati e considerati
dagli Americani "tamquam non essent", sono rimasti fuori dal
gioco.
Ed è questa la ragione per cui i due, con diversa intensità,
hanno continuato ad annaspare sui predetti argomenti, parlandone come
se fosse possibile avere ancora prospettive positive per la loro soluzione.
In realtà, soltanto la Presidente del Consiglio ha sempre avuto
piena consapevolezza che le misure necessarie per costruire il Ponte
sullo Stretto e istituire la Flat-tax (quella "vera" e non
quella, del tutto inutile e vana, detta "per i poveri") sarebbero
sempre restate delle chimere irrealizzabili.
L'una misura e l'altra favorirebbero, infatti, quella "crescita"
economica del Paese esclusa dal Trattato di pace, sottoscritto dopo
la nostra "resa senza condizioni" e tenacemente contrastata
dagli Stati Uniti d'America per circa ottanta anni, anche attraverso
l'interessata e complice intermediazione negativa dell'Unione Europea.
Il ponte sullo Stretto, come infrastruttura necessaria ad avvicinare
la Sicilia al resto del Paese, avrebbe un impatto molto significativo
sulla nostra economia, incrementando la ricchezza prodotta su scala
nazionale e influendo positivamente sul Pil.
La flat-tax avrebbe in pratica lo stesso effetto economico propulsivo
del "miracolo italiano" degli anni Cinquanta-Sessanta e realizzerebbe,
per il nostro Paese, gli stessi vantaggi già prodottisi in Inghilterra
con il Premierato di Margareth Thatcher e negli U.S.A. con la Presidenza
di Ronald Reagan.
E' inutile, allo stato, riporre speranze in nessuna delle due misure.
Non hanno forza sufficiente per imporsi nell'Italia governata, con pugno
di ferro, dalla "pulzella della Garbatella".
Certo: Salvini della Lega punta su di esse, in vista delle imminenti
elezioni, per porre le condizioni per una sua eventuale minore "sudditanza"
alla leadership della Meloni, ma il "caso Verdini" rischia
di tarpargli le ali e Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia e
delle Finanze, non è il "cuor di leone" su cui egli
si augurava di poter contare.
Tajani, dal suo canto, dall'aria sempre più svagata e persa nel
nulla, continua a essere in tutte altre faccende affaccendato.
Si può prevedere, grazie all'insegnamento derivante dalla conoscenza
della storia d'Italia del dopoguerra, che prima o poi interverrà,
a porre la pietra sepolcrale sui due progetti della Lega, l'uso politico
della giustizia.
Si licet parva componere magnis, i giudici in America stanno tentando
di bloccare l'elezione di Donald Trump; per quelli nostrani sarà
un gioco da ragazzi fermare Matteo Salvin
Carlo Nordio e
l'intoccabile uso politico della giustizia
Di Luigi Mazzella
La difesa ipocrita degli azzeccagarbugli, sedicenti intrisi di alti
principi, di docenti paludati, giunti in cattedra per fedeltà
all'ideologia dei "maestri", degli aspiranti al linguaggio
tecnico-giuridico nel falso presupposto di essere nati nel Paese considerato
(olim) "culla del diritto", dei pennivendoli, memori di essersi
laureati in giurisprudenza anche se all'epoca e sull'onda del "diciotto
politico", è inequivocabilmente unidirezionale: portare
sempre il problema della riforma della giustizia sul terreno del tecnicismo
giuridico più accentuato per allontanare l'attenzione della gente
dai profili politici che sono quelli che contano, poi, veramente.
Il diffuso filo-americanismo, divenuto proprio ormai (si può
dire "miracolistica mente", un po' per celia e un po' per
non morir) di tutte le forze politiche che operano nel Paese (dai comunisti,
estremi e moderati, dai pentastellati "grillini", dai cosiddetti
centristi di varia denominazione fino agli "ultras" di ogni
colore sedicenti indipendenti), ha fatto sì che colpire il bersaglio
rappresentato da Carlo Nordio, un uomo dabbene e competente, che sta
tentando (forse vanamente data la "parrocchia" che lo ha scelto,
ma con tutte le migliori intenzioni) di modificare le cose è
diventato facile come un gioco da bambini.
"L'invenzione" anglo-americana di utilizzare "l'indipendenza
assoluta" dei magistrati per fare piazza pulita degli uomini di
governo scomodi in Paesi che diventano sempre di più, grazie
al consumismo imperante (com'è nel caso dell'Italia) di corruzione
endemica e particolarmente diffusa soprattutto dopo l'allontanamento
dalla scena politica delle "persone per bene", giustamente
atterrite da avvisi di garanzia farlocchi, si rivela uno strumento di
egemonia, per i Paesi, in buona sostanza, "colonizzatori",
troppo importante per non essere ritenuto "irrinunciabile".
In conseguenza, il cosiddetto "uso politico della giustizia",
è, in buona sostanza, difficilmente estirpabile dalla gramigna
dell'Occidente.
La giustizia è di per sé una sorta di tabù inattaccabile.
Essa è considerata dai religiosi un campo addirittura "sacro"
e anche per i laici rappresenta un'area di comportamenti in qualche
modo "interdetta" e "proibita".
Lo prova la "canizza" nata e sviluppatasi sui mass-media (tutti
bisognosi di soccorsi finanziari) intorno alla "riforma" di
Carlo Nordio.
L'uso politico della giustizia, ritenuto dagli spioni e dai militari
di sottopancia del Deep State statunitense (e non solo di essi) un necessario
rimedio alle scelte considerate "sbagliate" del volgo votante,
un vero e proprio necessario "correttivo" alle "sorprese"
della democrazia, un "indispensabile" accessorio esportato
insieme alla "democrazia" nei Paesi dove giunge la luce del
"faro di civiltà" delle sponde americane, è
considerato "semplicemente" inattaccabile!
Nei Paesi dove l'anglicanesimo-calvinista ha seminato a piene mani la
sessuofobia "bacchettona" dei cosiddetti "puritani",
anche per i spioni di bassa tacca è agevole scoprire qualche
"scopata" giovanile nel passato remoto di un personaggio politico
a essi non gradito per trascinarlo davanti ai giudici per un ridicolo,
ma non per questo meno dannoso, "me-too" ed eliminarlo dal
proscenio politico.
Nei Paesi dove, invece, il fanatismo religioso (giudaico-cristiano)
o politico (fascista o comunista) copre il novantanove per cento della
popolazione e ha conosciuto i nefasti dell'Inquisizione, della caccia
medievale alle streghe, delle condanne al rogo per i non credentiet
similia, l'uso politico della giustizia è considerato un dono
prezioso, una vera manna celeste, un desiderato e ineguagliabile stimolo
alla rissa permanente, "madre di tutte vittorie politiche".
Anche per la riforma Nordio, fior di professori di diritto si sono cimentati
sulle minuzie tecniche dei problemi, per far sì che l'opinione
pubblica ignorasse del tutto la sostanza del problema nella sua globalità
che è eminentemente politica.
E ciò nonostante che la riforma abbia interessato solo aspetti
secondari della vera "piaga" che affligge il Bel Paese, non
toccando né lo status, assurdamente comune, di giudicanti e pubblici
accusatori, né l'autoreferenzialità degli organi di governo
dei magistrati, né le loro "infiltrazioni" inquinanti
in altri organi costituzionali fuori da ogni controllo parlamentare,
nè la loro intoccabile, sostanziale irresponsabilità.
Domanda: Quali propspettive per il futuro?
E' difficile che le riforme più incisive non si trasformino nelle
classiche "bolle di sapone". La "pulzella" deve
molto più di quanto si possa pensareagli americani (che non amavano
il centro destra di Berlusconi). E' credibile che privi il Paese del
più importante addentellato della loro democrazia d'esportazione,
"l'uso politico della giustizia"?
Staremo a vedere!
ARTICOLO DELLA FESTA DELLA REPUBBLICA.
ANNO 2023
di Luigi Mazzella
Se non son "servi"
non li votiamo
La democrazia italiana sui temi della politica internazionale e del
"divieto" di crescita economica (impostoci, quest'ultimo dal
Trattato di pace della seconda guerra mondiale) non conosce contrapposizioni
e schieramenti in contrasto tra di loro. Se la NATO vuole la guerra
guerra
sia
se con i fondi che ci danno in prestito dobbiamo aiutare prevalentemente,
con l'acquisto dei suoi prodotti (ecologici, ma non solo) l'industria
statunitense, visto che l'America è a rischio di default
transeat!
Tutti insieme
appassionatamente per schierarsi con chi pretese
la nostra "resa incondizionata"; approvando, cioè,
tutte le guerre che quel Paese colleziona secondo le indicazioni del
suo Deep State di spie e generali.
L'imperativo è: niente istanze per invocare la pace"! E'
roba da lasciare all'Angelus di Francesco e dimenticarsene pochi momenti
dopo, con la complicità del sistema mass-mediatico ("Osservatore
Romano", compreso) , attento più alla Schlein e alla Meloni
(che, d'altronde, si veste ormai anche lei da papa, quando non stringe,
ridicolmente festosa, la mano di Joe Biden per le fonti ufficiali).
Le "male lingue" sostengono che ciò sia l'effetto della
"fonte" del finanziamento dei partiti che dopo il crollo dell'Unione
Sovietica sarebbe divenuta unica e soprattutto "insostituibile"
anche per l'egemonia quasi totale che esplica sul sistema mass-mediatico
occidentale. La "moderazione" della posizione "antibellicistica"
del Movimento 5 Stelle (anche a costo di perdere voti) ne è una
drammatica prova!
La "fonte" mira a favorire il "mezzo-calzettume"
nostrano e di altri Paesi del vecchio e decaduto Continente Europeo,
perché quella gente di scarso valore dà più garanzia,
(rosso, nero o multicolore che sia) di obbedienza pronta, cieca e assoluta.
Naturalmente, gli specialisti del "pelo nell'uovo" trovano
differenze persino "ideologiche" (una merce, almeno quella
fortunatamente, scomparsa) tra le marionette della politica italiana,
la cui unica ambizione, in realtà, è ormai solo quella
di far preferire ai "pupari" il filo che le muove rispetto
a quello che fa gesticolare meccanicamente le altre.
Intanto, "pour epater" gli ingenui votanti che ancora credono
nelle "elezioni democratiche", quei burattini a filo corto
improvvisano finte scenate tra portatori di uguali idiozie e fingono
di far prevalere nella lotta politica le donne.
Una realtà non muta se non cambia la mentalità che l'ha
creata - dice Einstein e noi parafrasando il sommo Poeta aggiungiamo
che, se così stanno le cose: Perdete ogni speranza voi che votate!
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L'onorevole Soumahoro ha
ridicolizzato Gad Lerner, Marco Damilano, Diego Bianchi e tutta la pattuglia
di Verdi e Sinistra, evidenziando gravi problemi di messa a fuoco degli
emeriti compagni.
Le magre sanguinose collezionate a sinistra presero le mosse dal caso
di Wilma Montesi.
La ragazza perse la vita, probabilmente per un malore, sulla spiaggia
di Capocotta, in prossimità di una tenuta, dove si teneva una
festa con politici, industriali, professionisti, tutti di area governativa.
Tra loro c'era pure Piero Piccioni, figlio del vicesegretario della
Dc, Attilio, addirittura prossimo a succedere a De Gasperi.
Fu la prima volta di una virulenta "questione morale" agitata
dal Pci e dai suoi giornali.
Si scrisse di tutto, si parlò di orge, droga, festini, vizietti
variegati.
La povera Wilma, peraltro ancora vergine come appurò l'autopsia,
venne dipinta come prostituta, mentre la Dc fu accusata di predicar
moralità e di praticare, invece, sozzure di ogni tipo.
L'accusatore più spietato fu il comunista Giuseppe Sotgiu, avvocato,
giornalista, politico, presidente della Provincia di Roma.
Sotgiu, stimatissimo e coccolato da Togliatti, fu il Soumahoro del 1953,
visto che trasformò la "questione morale" contro la
Dc in suicidio etico-politico-mediatico del Pci.
Le indagini sulla morte di un'altra ragazza, Pupa Montorsi, prostituta
presso una "casa chiusa" di Roma, condussero ai clienti abituali
del bordello.
Fra questi, spiccava il nome del "moralista" rosso Sotgiu
Giuseppe.
Sotgiu, però, non consumava, ma guardava sua moglie che nel lupanare
si concedeva a ragazzi, anche minorenni, davanti al marito voyeur.
Certo, Sotgiu godeva così, buon per lui, ma perché salire
sul pulpito, stigmatizzando a voce alta, anzi urlando, i vizi altrui?
I coniugi Sotgiu furono anche denunciati per istigazione alla prostituzione
e al favoreggiamento, ma un magistrato pensò bene di archiviare.
Da Sotgiu a Soumahoro,
insomma, si dipana il lungo filo rosso delle figuracce rosse.
Giancarlo Lehner
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Il valore dell'incontro
Xi Jinping e Macron
di Luigi Mazzella
Xi Jinping, a differenza di tanti uomini politici che parlano a vanvera
preoccupati solo di influenzare positivamente i propri (sperati) elettori,
sa misurare bene le sue parole, soppesandole accuratamente con il bilancino
del farmacista. Al Presidente francese, Immanuel Macron, suo ospite
a Pechino, ha detto che egli intende aiutare l'Europa ad avere una sua
"strategia autonoma".
Il Presidente cinese ha fatto, in pratica, capire al suo interlocutore
che egli conosce bene la dipendenza della strategia (non solo economica,
evidentemente) dell'Unione Europea da quella degli Stati Uniti d'America
e, in modo più cifrato e meno esplicito, gli ha espresso l'opinione
che egli ritiene deleterio per un vecchio e nobile Continente legare
il proprio destino a quello di un popolo che sta dando al mondo uno
spettacolo inverecondo con le sue battaglie politiche interne (fra leader
che dovrebbero ritenersi in posizioni contrapposte per diverse concezioni
di opzioni politiche), combattute richiamando, innanzi a Tribunali chiaramente
politicizzati (e che non nascondono neppure di esserlo) pruriginose
memorie di sesso con prostitute (che non riescono, dal loro canto, neppure
a dimostrarsi, con lo squallore da esse dimostrato, "di alto bordo").
Il richiamo implicito a due antiche e grandi civiltà, quell'europea
e quella cinese, perchè trovino un'intesa in vista di un nuovo
e più pacifico assetto planetario, che miri a confinare nel ruolo
di parvenu della politica internazionale (da cui mai avrebbero dovuto
discostarsi n.d.r) spie e militari statunitensi (dimostratisi bisognosi
di guerre prermanenti come dell'aria per respirare) ha per chi sappia
intenderlo un grande significato non solo politico ma anche culturale.
I rapporti tra Cina e Vecchio Continente risalgono all'antica Roma.
La nascita della via della Seta può essere fatta risalire a più
di duemila anni fa (ai tempi della dinastia cinese degli Han e, quindi,
circa centotrentanni prima della venuta al mondo di Gesù Cristo)
quando quel popolo orientale intese stabilire relazioni diplomatiche
pacifiche con le popolazioni a ovest del suo impero.
Dagli stessi propositi di Cristoforo Colombo si desume che le sue caravelle
intendevano raggiungere il Levante, polo di civiltà, per il Ponente
("buscar el Levante por il Ponente) e non consegnare le Americhe
ai pirati inglesi per consentire lo sterminio feroce e spietato di pellerossa
e indios e l'inizio di una colonizzazione selvaggia.
E' molto significativo che la proposta di riprendere i contatti di quell'antichissima
intesa sia stata fatta alla Francia (e solo in tono minore, ma non di
certo meno significativo, all'Italia da Wang Yi, la più alta
carica del partito comunista cinese nelle relazioni internazionali).
La Francia tra le tante, nuove entità "dissossate"
della pletorica Unione Europea, è l'unico Paese di grande rilievo
che al tavolo della pace successivo alla seconda guerra mondiale sedeva
dal lato dei vincitori. Il suo "status" attuale di membro
che solo con l'appoggio della Germania, sua storica nemica, riesce a
porsi in posizione differente rispetto alla massa informe degli altri
Stati della cosiddetta Europa Unita stona più di ogni altro con
quella "strategia autonoma". Nel suo passato anche recente
Charles De Gaulle aveva dimostrato di saper dire la "sua"
alla NATO egemonizzata dagli Stati Uniti d'America e persino Sarkozy
aveva trovato la forza di alzare la voce sulle presenza non gradita
di basi missilistiche in Francia.
Inoltre, Macron non attraversa un periodo felice di popolarità:
ha bisogno di un'iniziativa che lo aiuti a risollevarsi dalla palude
delle rivolte cittadine.
Il "razionale" Xi Jinping lo ha capito. E l'incontro a Pechino
potrebbe dare, probabilmente a breve, i suoi primi risultati: almeno
quello di non farci dissanguare ancora per i battaglioni Azov di Zelensky.
L'oggetto misterioso della
via politica "democratica":l'energia
Di Luigi Mazzella
Vi sono dei fatti nella vita politica di ogni Nazione per i quali viene
da chiedersi se corrisponda al vero ciò che si racconta alla
gente sui mass-media, pilotati dal sistema politico-bancario. O se invece
non si rappresenti artatamente un'abile pantomima, del tutto muta sugli
aspetti più reconditi delle divisioni realmente esistenti tra
gli uomini politici.
Faccio un esempio: a denunciare, ex abrupto, nell'autunno del 1990,
l'operazione "Gladio" fu il Presidente del Consiglio, Giulio
Andreotti. Egli, per molti in maniera del tutto incomprensibile, rivelò
alla Camera dei Deputati, l'esistenza di una struttura segreta ed occulta
di natura para-militare, legata (a ciò che si disse) agli USA.
Nessuno sulla stampa e in televisione, nel dar conto del fatto, si chiese
il perché.
Eppure un sotterraneo conflitto con Cossiga, leader democristiano del
suo steso partito poteva incuriosire. Al minimo c'era da pensare che
la DC, più di ogni altra forza politica di governo, avesse una
profonda spaccatura interna.
Alcuni suoi esponenti come, per esempio, Cossiga e Scalfaro, apparivano
più vicini alle posizioni dei repubblicani di Ugo La Malfa e
di Giovanni Spadolini che non a quelle di Moro, di Fanfani, di Forlani,
di Andreotti (non distanti, queste ultime, da quelle di Bettino Craxi).
D'altronde, anche l'ultimo sgambetto a Craxi era venuto proprio da Francesco
Cossiga che, dall'Irlanda, aveva fatto sapere che le sue "esternazioni
presidenziali" erano sempre state concordate con Bettino, per addossargliene
la responsabilità. E anche il "colpo di grazia" allo
stesso Bettino era stato concordato tra Cossiga, che, non a caso, si
era dimesso prima del tempo per far precedere alla costituzione di un
nuovo governo l'elezione del Presidente della Repubblica e Oscar Luigi
Scalfaro. Il neo Presidente della Repubblica aveva iniziato il suo settennato,
disattendendo la candidatura di Craxi a Palazzo Chigi richiesta dal
segretario DC Arnaldo Forlani e nominando Presidente del Consiglio dei
Ministri quel Giuliano Amato, dal segretario socialista poi definito
"becchino".
Qual'era il fil rouge che divideva, gli uni dagli altri, i componenti
degli schieramenti contrapposti nello stesso partito? Perché
Cossiga era contro Andreotti e Amato contro Craxi?
Era stata avanzata l'idea - non di certo sui mass-media ufficiali, servi
sciocchi o prezzolati di poteri occulti - che la distinzione rivelasse
una diversa veduta di quegli uomini politici sull'approvvigionamente
dell'energia e che essa risalisse nel tempo addirittura al "caso
Mattei". Era credibile tale tesi? Poteva, veramente, immaginarsi
che nei partiti di governo coesistessero due "anime": l'una
tendente ad avere rapporti, anche altrimenti interessati, con Paesi
diversi dagli Stati Uniti per le forniture di energia e l'altra totalmente
dipendente dagli indirizzi di politica energetica degli americani? Era
possibile che il vero "sparti-acque" tra gli "indipendendisti"
e gli "acquiescenti" all'egemonia statunitense fosse la linea
seguita in materia energetica? Si poteva immaginare che Enrico Mattei
con i suoi propositi di trovare il petrolio in Italia o di cercarlo
in Paesi del Mediterraneo fosse stato la prima vittima di una guerra
diretta a riaffermare il dominio, da considerare incontrastabile, delle
sette sorelle anglo-americane e che la guerra delle fonti energetiche
fosse continuata anche dopo la sua scomparsa tra uomini politici in
grado di condizionare le scelte del Paese in materia di politica energetica?
Era credibile, infine, che gli Statunitensi e gli agenti del loro potentissimo
Deep State (con infiltrati della CIA, dell'FBI, e del Pentagono) diffidassero
di tutti gli uomini politici italiani che intrattenevano rapporti con
Paesi del Nord-Africa e del Medio Oriente?
Il sospetto dei filo-americani di stretta ortodosia colpiva non solo
i socialisti come Bettino Craxi, costretto all'esilio di Hammamet, ma
anche molti uomini politici democristiani, succeduti all'era degasperiana,
come Aldo Moro. finito imprigionato e trucidato dalle Brigate Rosse,
Amintore Fanfani e Arnaldo Forlani, messi politicamente in condizioni
di non nuocere, attraverso una perdita progressiva di potere, Giulio
Andreotti, trascinato davanti ai giudici siciliani con accuse infamanti
poi dimostratesi infondate.
Secondo alcuni saggi di autori "non allineati" al mainstreammassmediatico
assolutamente dominante nelle cosiddette "democrazie" bancarie,
anche il conflitto tra ali diverse di consessi segreti, scoppiato in
Italia, doveva ritenersi riconducibile a diverse posizioni di quelle
entità sulla politica energetica.
Il problema che all'epoca si poneva era, con buona evidenza, che la
lotta agli uomini politici dichiaratamente democristiani non era agevole.
Si era nel periodo della "guerra fredda" e, anche per i servizi
segreti, quei leader costituivano parti importanti della c.d. "diga
anticomunista", ritenuta, concordemente, essenziale per il mantenimento
dell'Italia fuori dall'orbita dell'Unione Sovietica.
Una vera "manna dal cielo ("santamente" preparata anche
negli ambulacri vaticani) furono il crollo del muro di Berlino e la
Perestroika di Gorbaciov.
Il Deep State e Wall Street compresero che i partiti comunisti europei
senza il sostegno dell'ideologia marxista e privi del finanziamento
bolscevico erano divenuti disponibili per accettare la migliore "offerta
d'acquisto" sul mercato politico. E la Federazione Russa certamente
non navigava in buone acqua dopo gli errori di Eltsin.
Forti dell'esperienza, all'interno degli States, dei buoni rapporti
con i Democratici, da sempre ritenuti migliori di quelli con i Repubblicani,
con adeguate, sotterranee intermediazioni, gli americani divennero i
grandi "patron" di una sinistra socialdemocratica italiana
che inglobava e assorbiva i litigiosi democristiani, escludendo dal
nuovo partito i reprobi e i ribelli in materia energetica; così
come lo erano già di quella europea. D'altronde, erano state
proprio le più grandi e più ricche famiglie svedesi ad
avere ottenuto nel loro Paese i vantaggi più consistenti, sposando
da molti decenni l'ideologia filosofica tedesca nella sua versione di
sinistra (dopo molte applicazioni di quella di destra, in materia di
difesa della razza ariana, stante la comunne paternità ideologica
di fascismo e comunismo).
Con viaggi mirati di esponenti comunisti a New York e a Washington il
partito (social)democratico italiano, (con politica filo-americana uguale
a quella di tutti i partiti europei della c.d. sinistra) era divenuto,
dopo l'eliminazione di Craxi, quello comunista, guidato dall'ala cosiddetta
"migliorista".
Ultima domanda: Sarà l'indomita e combattiva Meloni così
coraggiosa da porsi sulla linea del già da lei citato Enrico
Mattei?
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Ho il piacere di presentarti
il nuovo dialogo della Collezione Ettore Molinario. Un dialogo dedicato
a quel palcoscenico di voluttà e personalità femminile
che sono le scarpe. Naturalmente scarpe con il tacco, fotografate da
Monsieur X e da Helmut Newton, straordinari maestri, uno anonimo e l'altro
di fama mondiale, che pure senza essersi mai conosciuti si sarebbero
capiti al volo. Cultori di donne e di scarpe entrambi. E camminando
insieme alle loro creature, vi auguriamo buone vacanze e vi aspettiamo
a settembre per i nostri nuovi appuntamenti.
Ettore Molinario
Helmut Newton, Masked nude
by the sea, Montecarlo,1981,
Monaco Monsieur X, Untitled,
1930 ca., Francia
In origine i tacchi alti erano cosa da uomini. Una comodità,
più sicura la presa sulle staffe a cavallo. Un privilegio, perché
ai re spettava l'altezza del trono anche camminando, un trono color
carminio per la precisione, come il tacco rosso che alzava la statura
di Luigi XIV. Questo gioco di trampoli e trampolieri sarebbe continuato
a meraviglia se Napoleone nel 1804, in occasione della sua incoronazione
a imperatore, non avesse preferito la scarpa piatta al più aristocratico
rialzo. E sì che l'uomo era piccolo, ma l'ego decisamente non
aveva bisogno di trucchi Ancien Régime.
Alle donne il tacco serviva soprattutto per proteggere gli abiti dal
fango, ma anche nei confronti di questo semplice accorgimento il Neoclassicismo
aveva preferito imporre l'umiltà plantare. Tutto cambia, fortunatamente,
in epoca vittoriana e cambia perché a registrare il ritorno a
scarpe di maggiore altezza c'è, dal 1839, la fotografia. Di fronte
al realismo dell'obiettivo, quelle protesi al piede allungano le linee
del corpo e le rendono più belle e desiderabili. Spogliare una
donna sì, scoprirla nei suoi recessi anche, ma le scarpe devono
restare. Anche per un altro motivo, come aveva ben intuito il misterioso
Monsieur X, alta borghesia francese, che a Parigi negli anni '30 amava
ritrarre le ragazze di una maison close di Pigalle. Mai nudo integrale,
che banalità, ma sempre un soprabito sulla pelle chiarissima,
una camicia di seta, un cappello e sempre le scarpe, anche là
dove le gambe spalancate offrono l'origine del mondo, perché
è la scarpa, il suo accompagnare il passo e la vita di ogni giorno
a dare verità al corpo delle donne e al desiderio che suscitano.
Neppure Helmut Newton, cresciuto negli anni '30 a Berlino, nella città
che ha fatto calzare alle donne ogni perversione, avrebbe mai rinunciato
alle scarpe nere, lucide, a stiletto, perché di donne vere voleva
parlare e di vero potere femminile, a dispetto delle proteste che le
sue immagini ogni volta sollevavano. E così anche sotto il sole
della riviera di Montecarlo, Newton, che amava lo sguardo di Franz Rehfeld,
Brassaï e Charles Guyette, offriva alle sue amazzoni le décolleté
più vertiginose. Una mascherina per fare notte di giorno, capelli
scarmigliati non solo dal vento, tacchi alti, e il desiderio iniziava
a camminare sicuro e appagato. E le Cenerentole, con la finta modestia
della scarpa bassa, irreali per mancanza di potere seduttivo, restassero
pure a casa, accanto al camino.
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Firenze, 10 marzo 2022
- Istanza ai parlamentari
Quale nostro rappresentante intervieni per far revocare dal Governo
lo STATO DI EMERGENZA sia sanitario che militare.
Le risorse devono essere utilizzate per superare le nostre emergenze
nazionali che solo in parte sono:
" chiuse oltre 390.000 imprese solo nel 2020
Covid Italia, Confcommercio: nel 2020 chiuse 390mila imprese. Ecco i
settori più colpiti (ilmessaggero.it)
" 1,13 milioni di italiani in cerca di lavoro da più di
un anno
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/02/disoccupazione-nel-2020-in-italia-113-milioni-in-cerca-di-lavoro-da-piu-di-un-anno-oltre-la-meta-al-sud-e-il-dato-peggiore-deuropa/6340612/#:~:text=Lavoro%20%26%20Precari-,Disoccupazione%2C%20nel%202020%20in%20Italia%201%2C13%20milioni%20in%20cerca,il%20dato%20peggiore%20d'Europa
" 5 milioni di italiani che vivono in Italia in condizioni di povertà
assoluta
Quanti Poveri Ci Sono in Italia? Ecco la Triste Verità... (forexnotizie.it)
" prezzi di carburanti e gas in rapida salita con prospettiva di
raggiungere i massimi storici
https://www.prontobolletta.it/news/emergenza-gas-italia/
" 156.357 morti per la pandemia: solo ieri 156, quindi, sparisce
ogni mese una cittadina di oltre 4.500 italiani
Covid in Italia, il bollettino di mercoledì 9 marzo: 156 morti
e 48.483 casi in più. Tornano a calare i positivi (leggo.it)
" Dissesto idrogeologico: quasi il 94% dei comuni a rischio frane,
alluvioni ed erosione costiera
Dissesto idrogeologico, 94% dei comuni a rischio - Gran Paradiso, l'uso
dei dati satellitari per mappare i pascoli (emailsp.com)
Onorevole, l'elenco delle
emergenze in Italia è lunghissimo e partecipare a decretare sanzioni
o, peggio, inviare armi dove c'è un conflitto (nel mondo ne sono
documentati oltre 100, senza contare le nazioni dove i diritti delle
donne sono calpestati e/o dove i giornalisti sono incarcerati e non
abbiamo mai visto un governo dichiarare lo stato di emergenza) è
voler trascinare la nostra nazione in una crisi socioeconomica mai raggiunta
che produce solo più arricchimento a coloro che sono già
ricchi.
Pertanto, rivolgiamo ancora un appello affinché CHIEDA SUBITO:
1. al Governo di revocare lo STATO DI EMERGENZA e non acquistare e inviare
aiuti militari in Ucraina, utilizzando i milioni di euro per aiutare
disoccupati e imprenditori;
2. alla RAI (televisione di Stato che finanziamo con l'imposta sulla
detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni
televisive) di evitare un'informazione a senso unico, predisponendo
affinché durante i telegiornali siano intervistati anche ospiti
con posizioni e informazioni diverse, lasciando loro il tempo di illustrarle
senza essere interrotti dal conduttore;
3. agli USA, alla NATO, alla RUSSIA, alla UE e alle nazioni europee
non comprese nella UE di incontrarsi per firmare un patto, ricalcando
quello firmato da USA e URSS il 26 maggio 1972, per una denuclearizzazione
e demilitarizzazione, cominciando dalle nazioni ex-PATTO DI VARSAVIA.
Grazie per l'attenzione e a leggerla, Pier Luigi Ciolli
APPELLO AI CITTADINI
Per riportare la ragione e la corretta informazione anche uno può
fare la differenza, quindi:
" sollecita via mail i parlamentari (in www.insiemeinazione.com
trovi le loro mail e/o le loro PEC);
" rilancia i documenti a quanti hai in rubrica mail e nei social;
" inFORMA sempre con il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo
della volontà, facendo propri i seguenti motti: per aspera ad
astra (attraverso le asperità sino alle stelle) e vitam impendere
vero (dedicare la vita alla verità).
BETTINO CRAXI,
LA TESI E VERITA' TRA LE RIGHE
L'analisi del colpo di
Stato del '92 nelle testimonianze dirette e la Memoria (un testamento
del '99) per una Commissione Parlamentare d'inchiesta su Tangentopoli.
Un documento postumo e successivo ai Discorsi del 92-93
Nella ricorrenza della nascita e a 30 anni da Mani Pulite
Vai al video > https://youtu.be/L99p-v8YYdI
Nell'anniversario della nascita di Craxi e in coincidenza con i 30 anni
di Mani pulite, la proiezione del docufilm di Ettore Pasculli e Paolo
Pillitteri è programmata per il 24 febbraio alle 21 al Cinema
Anteo di Milano con una diretta sulla rete televisiva Mediaset, nel
canale FOCUS.
Il materiale audiovideo
raccoglie spezzoni inediti di filmati girati ad Hammamet, e finora mai
pubblicati, che illustrano bene anche la personalità dell'ex
leader socialista in esilio. La ricostruzione degli avvenimenti si sviluppa
con testimonianze dirette dei suoi più vicini amici e collaboratori
ben informati sui retroscena della persecuzione gudiziaria e delle sue
vere finalità.
Nel prossimo numero dell'Avanti!,
a corredo del lavoro che ha impegnato gli autori per oltre due anni,
pubblicheremo il testo "MEMORIA N 1 - Per una Commissione Parlamentare
d'Inchiesta su Tangentopoli".
Scritto da Bettino Craxi
e pubblicato immediatamente nel 1999 da Critica Sociale esso venne diffuso
brevi manu, a volte col titolo di "testamento". Non a caso
questa scelta: infatti nel volumetto spicca una critica dettagliata
e persino spietata della vita interna dei partiti a cui Craxi precedentemente
si rivolse inascoltato in Parlamento 7 anni prima chiedendo che la materia
del finanziamento illecito della politica fosse affrontato e risolto
una volta per tutte dal sistema politico che ne portava la responsabilità
diretta, e non lasciato nelle mani della magistratura, che ne fece -
come disse - "tritolo per far saltare il sistema democratico".
Cosa che regolarmente avvenne con la conseguente china di degrado politico,
istituzionale e sociale dell'Italia negli anni successivi fino ad oggi.
Craxi chiese una Commissione Parlamentare per riformare il sistema politico.
Nel clima di terrore di quegli anni non fu ascoltato e pagò per
tutti. Ma ha lasciato al tempo futuro, dopo la sua morte di cui ormai
era consapevole, la rinnovata richiesta di una Commissione Parlamentare
su Tangentopoli ( e a parte su Mani Pulite), cioè su un "golpe"
politico- mediatico-giudiziario in cui mai ha messo sotto accusa l'intero
sistema della giustizia, ma i "clan di magistrati politicizzati"
deviati e coadiuvati da "clan giornalistici" servili per una
destabilizazione del sistema repubblicano in vista di una svendita del
patrimonio economico finanziario e politico nazionale.
Si sono fatte commissioni
d'inchiesta su tutto, ma mai è stata presa in considerazione
una vera inchiesta su quanto ha cambiato il corso della storia della
Repubblica. Il film ha dunque la sua ragione per dare senso politico
ad una posta in gioco ancora sul tavolo.
Stefano Carluccio
<>
Da Gianfranco Michelini,
presidente dell 'Ass.Filippo Mazzei
A tutti i nostri soci e
simpatizzanti e alle Associazioni e Istituzioni pubbliche e private
che hanno sempre condiviso i comuni valori di libertà che ci
legano ai Padri Fondatori e al popolo americano.
Cari amici,
nonostante tutte le incertezze del momento, è desiderio mio e
del Consiglio Direttivo mantenere vivo il nostro spirito di collaborazione.
In questo quadro, riteniamo importante ricordare a tutti che il terzo
lunedì di febbraio è dedicato alla importante festa nazionale
americana del President's Day, istituita originariamente per celebrare
il compleanno (22 febbraio) di George Washington, a cui si dice partecipasse
il nostro Filippo Mazzei, e successivamente estesa alla celebrazione
di tutti i Presidenti degli Stati Uniti.L
'Ass.re Cecila del Re e il Pres.Gianfranco Michelini
La festa è osservata in America in modo istituzionale e nei giorni
precedenti gli studenti vengono istruiti sulla storia dei Presidenti
con particolare rilievo alla vita di Washington e Lincoln. A New York,
ad esempio, per una settimana viene osservata una sorta di " vacanza
di mezzo inverno ". Quest'anno stiamo coinvolgendo un gruppo di
universitari italiani per realizzare un analogo approfondimento con
studenti americani temporaneamente presenti in Toscana.
Il giorno della celebrazione troveremo modo di riunirci di fronte al
monumento dedicato a George Washington. Come ricordavo già nel
nostro messaggio di fine anno, saremo in riva all'Arno nel magnifico
parco delle Cascine e vorremmo che questo angolo di Firenze, già
caro agli ospiti di tutto il mondo, diventasse un luogo di piacevole
incontro, un luogo della memoria e di bellezza. La Bellezza, in particolare
qui a Firenze, da un significato alla vita soprattutto nei momenti difficili
come quelli che stiamo vivendo.
Nel rispetto della disposizioni vigenti, sarà una opportunità
di socializzazione per soci, amici e simpatizzanti ritrovarci alle Cascine:
lunedì 21 febbraio alle 9.30 in piazza Filippo Mazzei di fronte
al monumento a Giorgio Washington
e successivamente alle 10.30 nel
vicino parco della "Buoneria" che già ci ha ospitato
per il "Memorial Day"
per la conferenza stampa sul tema delle nostre attività durante
l'anno 2022 "Aspetti ideali, politici e militari
nella nascita di una Repubblica e del suo Presidente "
Nell'occasione conferiremo
la nostra onorificenza "Mazzei Award" che premia fin
dal 1986 le personalità che promuovono l'amore per Firenze negli
Stati Uniti. Ci collegheremo in videoconferenza con una scuola di New
York e con Alexandria Eustis e New Orleans per le principali parate
americane della giornata. Vedremo il cortometraggio "US Presidents
fiction & reality", realizzato da Carlo Ulrico Quinterio per
la Election Night 2016 e ora aggiornato con le figure degli ultimi due
Presidenti.
<>
IMPUGNARE L'ARTE, PER
SOSTENERE LA CREATIVITÀ' DEGLI ARTIGIANI,
GENERA BELLEZZA .
Con l'esposizione in corso,
fino al 28 gennaio 2022, alla Galleria del Palazzo Coveri ci siamo posti
un preciso obbiettivo:- guardare al passato per lanciare proposte al
futuro-
Con questo obbiettivo, abbiamo curato una selezione tra gli oltre 250
bastoni della collezione Emma Costantino, individuando quei pezzi che
potevano essere supporto funzionale ad un'attualizzazione del più
antico accessorio usato dall'uomo.Tutti
i Popoli del Mondo dalla preistoria ad oggi, si sono avvalsi di questo
oggetto rendendolo simbiotico alle necessità soggettive.
Nel percorso espositivo vi proponiamo raggruppamenti con queste sommarie
tematiche:
-intaglio su legno,cesello su metalli,ludici, sonori, armati, rappresentanza,
gioco, lavoro.
Provocatoriamente abbiamo
omesso le didascalie in quanto il nostro obbiettivo non vuole essere
didattico,(vedi ampia bibliografia sul tema) ma bensì un invito
ad una "esperienza percettiva" utile a valutare un nuovo funzionale
uso del bastone, che oggi si presenta brutto e limitato ai portatori
di handicap. Il nostro invito
è rivolto essenzialmente a tutti coloro che vogliono gustare
il piacere di impugnare la bellezza e le nuove funzionalità da
noi individuate .
E' un'invito perché rompiate gli schemi del globalismo estetico
utilizzando il bastone come oggetto qualificante la vostra identità.
Vi invitiamo a portare ed impugnare con fierezza un oggetto d'Arte,
intagliato nel legno o cesellato nel metallo da un Magister Faber, perché,
sarà la vostra dichiarazione d'amore per la bellezza. Avrete
inoltre modo di valutare nuove idee per utilizzare i bastoni pur mantenendo
le mani libere. cosi come l'applicazione di accessori utili alle molteplici
necessità quotidiane. Sono esposti due progetti realizzati da
studenti di Disegno Industriale ed è in essere lo studio un bastone
iper-tecnologico dotato di sistemi utili alla difesa attiva e/o passiva.
Siamo certi che il bastone potrà essere riscoperto ed amato se
saprà offrire all'utilizzatore la bellezza e nuove attraenti
opportunità d'uso.
L'Evento è anche
occasione per lanciare alcune proposte funzionali al mondo della creatività
nel manifatturiero.
1) - Aggiudicazione di
uno SCETTRO ai "Magister Faber" che nel corso dell'anno hanno
dato prova di CREATIVITA' in uno dei suoi molteplici aspetti
Lo SCETTRO, attualmente allo studio,avrà un alto valore simbolico,
resterà per un anno nella Bottega del Magister Faber vincitore
e rimesso in palio l'anno successivo.
2) - Concorso dedicato
ai giovani studenti di Scuole d'Arte,designer,... che vorranno cimentarsi
creando nuove forme e funzioni per il bastone.
3) - Il Ponte dei "Magister
Faber"-
Ponte alle Grazie aveva in passato volumi architettonici similari a
Ponte Vecchio; da questo nasce la proposta di un concorso internazionale
per la progettazione di strutture mobili atte a contenere l'esposizione
e la vendita delle eccellenze della creatività.
Il periodo di presenza delle strutture sarà precisato ed al termine
verranno smontate così da non creare disturbo all'immagine urbana.
4) - Uscita Uffizi
Sotto la pensilina di Isozaki prevedo l'identificazione di spazi destinati
per un anno agli scultori vincitori di un concorso internazionale, a
questi saranno accoppiati gli spazi dei Magister Faber, anch'essi così
premiati.
Arti Maggiori e Arti Minori in uno straordinario UNICUM Espositivo.
Sottopongo queste,volutamente
brevi e indefinite note, all' attenzione di Voi lettori sostenitori
della Creatività, perché contribuiate alla stesura di
un più ricco ed articolato progetto degno dell'attenzione dei
media del Mondo.
Ho avuto la disponibilità del Caffè Rivoire per incontri
aventi per tema - La Cultura in Piazza - e in data da definire,potremo
sviluppare le mie e le vostre idee per un Nuovo Rinascimento della Creatività.
Vi ringrazio in anticipo perché certo del vostro partecipato
consenso e di una sollecita risposta.
Arch. Tommaso Agujari
cell. +39 3289395146- Email:
tagujari@yahoo.it -Sito web: www.tommasoagujari.it
<>
"Stabilimento Chimico Farmaceutico
Militare, Storia di un'eccellenza italiana". È
uscito il libro dedicato alla storia e all'importanza dello stabilimento
fiorentino
Il libro è edito da Apice Libri ed è a cura del Colonnello
Antonio Medica, del Primo Luogotenente Camillo Borzacchiello e del Dott.
Matteo Cecchi
Coll.Antonio
Medica
Dagli albori dello stato italiano ad oggi, dall'intervento dopo le calamità
naturali alle emergenze sanitarie odierne, nei contesti di guerra e
di pace. L'officina farmaceutica dello Stato italiano si racconta. Il
nuovo libro a firma del Colonnello Antonio Medica, del Primo Luogotenente
Camillo Borzacchiello, dal Dott. Matteo Cecchi illustra la genesi, il
trasferimento, lo sviluppo, le attività, l'importanza dello Stabilimento
Chimico Farmaceutico Militare. Ripercorre anche il profondo legame con
la città Firenze, legame che si è visto soprattutto nel
momento del bisogno, come dopo la tragedia dell'alluvione del 1966.
Una lunga storia che rende lo stabilimento di via Reginaldo Giuliani
un'eccellenza fiorentina apprezzata a livello italiano e internazionale.
Una storia che merita di essere conosciuta e riconosciuta.
Il libro "Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, Storia di
un'eccellenza italiana" è impreziosito, inoltre, dalla presentazione
a cura del Sindaco di Firenze Dario Nardella, del Direttore Generale
dell'Agenzia Industrie Difesa Nicola Latorre e di Nicola Sebastiani,
Ispettore Generale di Sanità Militare e dalla postfazione redatta
dalla nipote de "il Padre del Chinino di Stato" Dott.ssa Emma
Martinotti.
La prima presentazione ufficiale del libro, edito da Apice Libri, sarà
online venerdì 26 febbraio. L'evento rientra in una serie di
appuntamenti dedicati alla Giornata Mondiale delle Malattie Rare. Il
Farmaceutico Militare è una realtà sempre in prima linea
per tutte le emergenze, sia straordinarie, come dopo i terremoti del
Friuli e dell'Irpinia, sia quotidiane. E le emergenze di oggi sono sì
la lotta al Coronavirus, alla quale il Farmaceutico sta contribuendo
attivamente fin dai primi mesi, ma anche le malattie rare. È
proprio in questo campo che lo Stabilimento si è dimostrato oltremodo
presente garantendo a molte persone la continuità terapeutica,
grazie alla produzione e alla consegna di farmaci orfani come Niaprazina
- Mexiletina - Tiopronina - D-Penicillamina. E la tempestività
nell'assunzione di questi farmaci può fare la differenza.
Proprio per rimarcare l'impegno nel garantire la continuità terapeutica,
domenica 28 febbraio, in occasione proprio della XIV Giornata Internazionale
delle Malattie Rare, lo stabilimento di via Reginaldo Giuliani sarà
illuminato. L'illuminazione è fornita dalla ditta fiorentina
SILFI S.P.A. con il Patrocinio del Comune di Firenze. Collabora all'iniziativa
anche Teleidea Impianti.
<>
Il Nodo
del 1 gennaio 2021
Un'intreccio storico irrisolto nel '900 condiziona la sinistra e il
Paese
UNA "RIVOLUZIONE" PER LA REPUBBLICA
Restituire ruolo all'Alta dirigenza dello Stato e qualificare la Capacità
amministrativa.Dopo la privatizzazione
del "Parlamento dei nominati" ora la privatizzazione dell'Esecutivo.
Dalla "repubblica" alla Signoria.
di Stefano Carluccio
Prima che si concluda questo primo giorno del nuovo anno, mi permetto
di condividere la consapevolezza di un intreccio storico che è
divenuto col tempo un nodo che ancora non è stato sciolto. Un
nodo storico che stringe ancora in una morsa l'attualità della
situazione in Italia.
Non ritengo, come con insipienza spesso viene evitata la prova che la
storia ci presenta nell'oggi, "passatismo" o "reducismo"
- o semplice nostalgia - ciò che in essa ancora suscita al contempo
speranza e spirito polemico, in una miscela che non si può liquidare
per l' evidenza empirica di quanto quella prova sia il nodo che stringe
alla gola chi abbia sensibilità politica e il suo vigore nell'attualità
odierna del Paese.
Nel nuovo anno che con oggi inizia, si intrecciano la nascita (1891)
e la scomparsa (il 1 gennaio del 1980) di Pietro Nenni, repubblicano
e socialista, Padre della Repubblica (Claudio Martelli, Avanti! n.2
giugno 2020) e della stagione del boom economico, leader del riformismo
del centro sinistra; la fine del tempo a disposizione per il memoriale
dei venti anni della scomparsa di Craxi che l'emergenza pandemica non
ha permesso di utilizzare per una riflessione sul suo destino - più
che di celebrare la sua figura - come tema prioritario e "annodato",
nella storia di questi 20 anni, alle ragioni del collasso odierno della
società e delle istituzioni politiche; il centenario della scissione
dei comunisti dal Psi e la nascita del partito sovietico in Italia che
con Nenni e Craxi, lungo tutto il Novecento, si è "annodato"
in una lotta politica il cui l'esito paradossale ha lasciato a posteriori
le macerie (sociali, politiche e istituzionali) tra cui ci aggiriamo.
Questo nodo non esaurisce la storia e l'attualità italiana, ma
le condiziona senza scampo.
Propongo in proposito la testimonianza di Bettino Craxi su Pietro Nenni
(da "1891-1991, l'Italia di Pietro Nenni) invitando a porre attenzione
al punto in cui "di fronte al malessere diffuso nella società
per il cattivo funzionamento dello Stato (i socialisti..) indicano un
orizzonte di una grande Riforma per la quale tutto è maturo salvo
la consapevolezza di una buona parte della classe politica che tiene
ancora alto uno scudo conservatore".
Un nodo che ha dimostrato di non poter essere sciolto. E che dunque
occorre tagliare.
Di qui la mia personale convinzione, riprendendo anche l'ispirazione
repubblicana del socialista Pietro Nenni, di una "rivoluzione per
la Repubblica", una radicale ristrutturazione e recupero dell'architettura
repubblicana demolita in oltre 20 anni, sia nella sostanza (nella sottomissione
alla magistratura della rappresentanza politica e con la conseguente
privatizzazione del Parlamento dei "nominati") sia nella sua
dinamica formale, con l'evidente squilibrio tra Esecutivo e Legislativo
con il conseguente scivolamento dalla "repubblica" alla "signoria"
un po' ovunque: iniziato dai partiti negli anni '90 ora si estende ai
municipi nelle prossime elezioni.
All'ordine del giorno è la ricostruzione delle istituzioni politiche
come condizione per la ricostruzione economica e sociale dopo la Pandemia.
L'obiettivo di riqualificare la "capacità amministrativa"
e la strategia dei progetti di ricostruzione, riunisce la questione
politica e la questione sociale oggi inscindibili e non più alternative
come ritenevano, in opposizione tra loro repubblicani e socialisti nel
Risorgmento e dopo l'Unità. In questo c'è un progresso
in entrambe le tradizioni come Nenni ( e carlo Rosselli) aveva perfettamente
chiaro: "Politique d'abord", la "repubblica" è
il contenuto di ogni vertenza sociale, la misura del suo successo permanente.
Senza istituzioni politiche non c'è possibilità di azione
politica, nè di veri partiti.
Ora l'ultimo passo è quello verso la "privatizzazione dello
Stato" tout court, con l' esternalizzazione dei compiti dell'Alta
Burocrazia della Pubblica amministrazione a "comitati" che
emarginano il Capitale umano di elevata qualità che lo Stato
ha formato e di cui dispone.
Appunto così scivolando dalla "repubblica" alla "signoria",
esattamente con le medesime dinamiche (anche finanziarie) di secoli
orsono.
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<>
Samuele Ceruti,
MD
Medico Ospedaliero - Servizio di Medicina Intensiva Medico dUrgenza
- Croce Verde Lugano
Specialista FMH in Medicina Intensiva
Specialista FMH in Medicina Interna
Specialista SSMUS in Medicina dUrgenza
Specialista SGUM in Ecografia durgenza (POCUS)
Cari colleghi e colleghe, cari amici ed amiche,
dopo una iniziale ritrosia nel voler scrivere delle considerazioni ovvie
e logiche basate sulla realtà dei fatti, dei dati e delle statistiche
che qualsiasi esperto del settore potrebbe trovare - e che qua verranno
citati con le opportune referenze così che chiunque possa controllare
e verificare - mi sono deciso a mettere per iscritto questi pensieri
in base al principio di autorità. Il mio ruolo di
Medico, di Medico Ospedaliero in Terapia Intensiva e le esperienze maturate
sul campo in oltre 15 anni di esperienza (non ultima la Terapia Intensiva
di Ginevra, la Terapia Intensiva dellOspedale Universitario più
grande dEuropa), alla luce del panico generale e dellevoluzione
attuale in merito allinfezione da Coronavirus, mi obbligano a
dover intervenire.
So bene che con alcuni di voi mi sono già confrontato sul tema
e sono molto confortato dallidea che la gran parte di voi é
a conoscenza degli stessi dati (attuali e passati) per cui vive la quotidianità
senza comprendere come mai ci sia questa distanza siderale con la realtà
dei fatti. Ideologico é colui che pensa la mia idea é
giusta, é la realtà che é sbagliata - e tanti
di noi vedono quotidianamente nel proprio vissuto professionale tale
comportamento offensivo della logica più elementare. Qui si ha
limpressione che - per motivi non sempre ben chiari ed evidenti
- lideologia abbia preso il sopravvento, staccandosi completamente
dalla realtà dei fatti, dalla verità delle cose.
Se in un mondo sano e rispettoso della Logica Aristotelica basterebbe
la parola di un esperto, o di come si dovrebbe dire di uno che
ha Autorità, affinché tutti si fidino si comportino
secondo quando dichiarato dallesperto del settore, nella mentalità
di oggi non basta la semplice presenza ed Autorità della persona,
ma viene richiesto di fornire dati concreti, cifre ed evidenze che anche
io fornirò, non tanto per scendere a patti con un mondo che non
crede nel semplice Principio di Autorità, ma perché tali
cifre, fatti ed evidenze possano permettere a tutti di fare i giusti
distinguo rispetto a quelle persone che, pur avendo Autorità,
sembra che stiano commettendo gravi errori di valutazione e stanno fuorviando
unintera Società.
Bellinzona, 8 marzo 2020
(dati aggiornati al 12 marzo 2020)
I documenti principali da cui traggo spunto per questa riflessione sono
disponibili a tutti gli esperti del settore e sono facilmente verificabili;
rimane sempre quel giusto atteggiamento di prudenza per cui - qualora
le cose dovessero cambiare - anche le seguenti valutazioni sarebbero
da rivedere. Rimane però quellesperienza che ci ricorda
come con le cifre che abbiamo già in mano appare estremamente
improbabile che la situazione possa mutare. Se si vuole appunto verificare
di persona, oltre ai link che di volta in volta verranno evidenziati,
si può accedere alle seguenti pagine:
- Istituto Superiore di Sanità italiano: https://www.iss.it/en/comunicati-stampa
- Centro Controllo Mondiale (CDC) delle malattie: www.cdc.gov
- UpToDate (accesso controllato): www.uptodate.com
- New England Journal of Medicine: www.nejm.org
Esistono poi ulteriori dati anche nellOrganizzazione Mondiale
della Sanità, sul JAMA e dal CNR italiano; tutti documenti accessibili
e soprattutto tutti documenti ufficiali, emessi da quegli enti che attualmente
hanno un compito ufficialmente riconosciuto di raccogliere ed analizzare
i dati.
1. Definizioni:
Luso delle definizioni é fondamentale per comprendersi,
perché spesso é sullambiguità di linguaggio
che si basano molte incomprensioni e discussioni; ancora: é con
un uso sapientemente malevolo del linguaggio e delle definizioni, che
si portano avanti le rivoluzioni. Quindi é importante usare un
linguaggio il più possibile univoco e condiviso, per potersi
al meglio comprendere.
Influenza: é una malattia ben precisa, provocata da un
virus ben preciso, che appartiene alla classe degli Orthomixoviridae1
. Come tanti virus, é un virus che muta nel tempo, e provoca
sia sindromi para-influenzali che la vera e propria influenza2. Linfluenza
é una malattia caratterizzata da febbre, sintomi respiratori
delle vie aeree superiori (raffreddore, starnuti, sinusiti, ecc...),
sintomi respiratori delle vie aeree inferiori (tosse, catarro, difficoltà
a respirare di vario grado), brividi e mialgie diffuse3. Tutti questi
sintomi - anche se in misura variabile come presentazione e come gravità
- definiscono linfluenza. La vera influenza. Che può arrivare
- come vedremo dopo - a tassi di mortalità elevati anche nella
popolazione giovane e primariamente sana4.
Para-influenza: é una malattia differente dal punto di
vista clinico rispetto alla Influenza, perché non presenta tutti
i sintomi che sono presenti nella influenza, sintomi che generalmente
hanno un decorso meno intenso e più favorevole rispetto alla
Influenza5. La para-influenza può ad esempio manifestarsi con
un po di febbre, tosse e mialgie, oppure febbre, tosse e catarro,
oppure raffreddore,sinusiteemialgie,ecc..6.
1 American Academy of Pediatrics. Influenza.
In: Red Book: 2018 Report of the Committee on Infectious Diseases, 31st
ed, Kimberlin DW, Brady MT, Jackson MA, Long SS (Eds), American Academy
of Pediatrics, Itasca, IL 2018. p.476
2 Centers for Disease Control and Prevention. Elevated influenza activity:
Influenza B/Victoria and A(H1N1)pdm09 viruses are the predominant viruses.
https://emergency.cdc.gov/han/han00425.asp?deliveryName=USCDC_7_3-DM16978
(Accessed on January 14, 2020)
3 https://www.uptodate.com/contents/clinical-manifestations-of-seasonal-influenza-in-adults?
search=influenza&topicRef=7006&source=related_link
4 Shrestha SS, Swerdlow DL, Borse RH, et al. Estimating the burden of
2009 pandemic influenza A (H1N1) in the United States (April 2009-April
2010). Clin Infect Dis 2011; 52 Suppl 1:S75.
5 Russell E, Ison MG. Parainfluenza Virus in the Hospitalized Adult.
Clin Infect Dis 2017; 65:1570.
Dr.med.SamueleCeruti
v 1.4 - 12 marzo2020 2/22
La sindromepara-influenzale può essere provocata da numerosissimi
virus; dato che: a) i sintomi clinici sono esattamente sovrapponibili
e b) non esiste una terapia specifica, generalmente ad oggi si definisce
come sindrome (cioé un insieme di sintomi che possono
essere provocati da cause differenti) e si tratta con farmaci sintomatici,
mentre in casi più severi o per scopi epidemiologici si esegue
uno striscio/tampone nasale e faringeo che permette di definire con
chiarezza quale sia lorigine del virus. Nel kit dello striscio
nasale generalmente si cercano a batteria (cioè tutti
assieme): influenza A, B e C, Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), Parainfluenza
1 e 2, Coronavirus (generalmente 3 o 4 ceppi specifici), Adenovirus,
Enterovirus, Rhinovirus, ecc... Lanno scorso, nella nostra piccola
Terapia Intensiva, proprio con questi kit a scopo epidemiologico, abbiamo
trovato 4 casi di Coronavirus in pazienti intubati, ai quali di conseguenza
é stato tolto lisolamento preventivo e che sono usciti
tutti vivi dalla Terapia Intensiva.
Infezione: un individuo si definisce infetto quando
ha in sé il germe (batterio, virus, fungo, ecc...); si definisce
tale dopo ricerca mediante analisi batteriologica o strisci appositi.
Essere infetti non vuol dire essere malati, perché la malattia
é definita dalla presenta di una infezione da parte di un certo
germe che provoca un danno nellorganismo, che reagisce con dei
segni e dei sintomi specifici.
Virulenza: é laggressività di un certo germe
(virus, batterio, fungo, ecc...), cioè la capacità di
generare una malattia grave nellindividuo che lo ospita; un germe
con alta virulenza farà si che la maggior parte delle persone
infette saranno anche malate e farà si che fra le persone malate,
molte siano quelle gravi. Al contrario, germi con bassa virulenza, si
caratterizzano per un alto tasso di infezione senza malattia e con malattie
clinicamente poco severe.
Virologo: é uno specialista NON clinico, studioso particolarmente
dei virus, ma non é sul campo, non tratta i pazienti come invece
fanno gli specialisti di Malattie Infettive (per i casi meno gravi)
ed i Rianimatori (per i casi più gravi). Il virologo studia i
virus e degli agenti del tipo di virus, incluso ma non limitato alla
loro tassonomia, alla provocazione di malattia, alla loro coltura ed
alla loro genetica ( I virologi non sono dei clinici) . In un esempio
di facile comprensione per tutti, é come un esperto di pesci
che sa descrivere perfettamente le caratteristiche di ogni specie ittica,
ma NON é un ristoratore di pesce, che é sul campo e conosce
meglio di chiunque come cucinare e servire quel pesce. In Terapia Intensiva
i virologi sono dei consulenti, cioè esprimono le loro conoscenze
in merito alle caratteristiche del virus, ma é poi lo specialista
clinico - il Rianimatore/Intensivista - che decide come e quanto mettere
in pratica quanto consigliato dal virologo. Tale gestione della Terapia
Intensiva é nota almeno dagli anni 90, ed é stato
dimostrato ridurre la mortalità globale in Terapia Intensiva,
perché il Rianimatore mette assieme come unarte tutte le
informazioni di cui ha bisogno - fra le quali quelle del virologo -
ma in proporzione specifica per ogni differente situazione clinica.
Un virologo pertanto può esprimersi su un virus, ma non sulle
caratteristiche cliniche che questo virus
6 Karron RA, Collins PL. Parainfluenza
viruses. In: Fields Virology, 5th ed, Knipe D, Howley P (Eds), Lippincott
Williams and W ilkins, Philadelphia 2006. p.1497
7 https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/V/virulenza.shtml
8 Condit RC. Principi di virologia. In: Knipe dm, Howley PM, editori.
Virologia dei campi', volume 1. Lippincott Williams & Wilkins, 2007;
pp. 25-58
9 Journal of Virology, June 2009, Vol. 83, No. 11, p. 52965308
comporta, perché non ne ha i gradi e le conoscenze adeguate per
poterlo fare. Inoltre, sempre rimanendo in una metafora culinaria, così
come se andaste a chiedere ad un ristoratore di pesce se preferisce
la carne o il pesce, la risposta sarebbe ovvia, é altrettanto
ovvio che un virologo (che é specialista del virus e non della
gestione clinica olistica del malato) accentui tantissimo le caratteristiche
e la terapia sul virus, senza vedere la globalità del problema
e la gestione di tutto quello che cé attorno, partendo
dal malato nella sua visione globale fino ad arrivare alla epidemiologia
ed ai problemi della società. Per il ristoratore di pesce, il
pesce é tutto ed ogni cosa gira attorno ad esso. La realtà,
invece é più complessa ed articolata.
2. Le evidenze scientifiche:
Il Coronavirus si conosce da parecchi anni, 10;allincirca dagli
anni 50 del XX secolo ed é stato meglio studiato negli
anni 60 dello stesso secolo11; é un virus ubiquitario12,13,
che ovunque venga cercato viene trovato, e non é un virus stagionale14,15,16.
Di nuovo: non é un virus stagionale. Può infettare o provocare
malattia durante tutto lanno, anche se é con la stagione
fredda che la sua incidenza aumenta: si va dal 5% di tutte le sindromi
para-influenzali durante la stagione calda fino al 25-35% durante la
stagione invernale17 . Il virus é noto per mutare ciclicamente;
nella storia del virus sono esistiti ceppi più o meno virulenti.
Il Coronavirus abitualmente é poco virulento e generalmente almeno
il 50% della popolazione infettata non presenta alcun sintomo18 ,19;
la mortalità globale per lattuale Coronavirus - che spesso
é asintomatico20 ,21,22 - si attesta attorno all1-2%; altri
studi confermano una mortalità globale per tutti i Coronavirus
(escluso lultimo attuale)
10 https://www.uptodate.com/contents/Coronaviruses
11 McIntosh K, Dees JH, Becker WB, et al. Recovery in tracheal organ
cultures of novel viruses from patients with respiratory di sease. Proc
Natl Acad Sci U S A 1967; 57:933
12 Zeng ZQ, Chen DH, Tan WP, et al. Epidemiology and clinical characteristics
of human Coronaviruses OC43, 229E, NL63, and HKU1: a study of hospitalized
children with acute respiratory tract infection in Guangzhou, China.
Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2018; 37:363.
13 Hamre D, Procknow JJ. A new virus isolated from the human respiratory
tract. Proc Soc Exp Biol Med 1966; 121:190
14 McIntosh K, Kapikian AZ, Turner HC, et al. Seroepidemiologic studies
of Coronavirus infection in adults and children. Am J Epidemiol 1970;
91:585.
15 Vabret A, Dina J, Gouarin S, et al. Human (non-severe acute respiratory
syndrome) Coronavirus infections in hospitalised children in France.
J Paediatr Child Health 2008; 44:176.
16 Gaunt ER, Hardie A, Claas EC, et al. Epidemiology and clinical presentations
of the four human Coronaviruses 229E, HKU1, NL63, and OC43 detected
over 3 years using a novel multiplex real-time PCR method. J Clin Microbiol
2010; 48:2940.
17 Monto AS. Medical reviews. Coronaviruses. Yale J Biol Med 1974; 47:234
18 Prill MM, Iwane MK, Edwards KM, et al. Human Coronavirus in young
children hospitalized for acute respiratory illness and asymptomatic
controls. Pediatr Infect Dis J 2012; 31:235
19 Heimdal I, Moe N, Krokstad S, et al. Human Coronavirus in Hospitalized
Children With Respiratory Tract Infections: A 9-Year Population-Based
Study From Norway. J Infect Dis 2019; 219:1198
20 Rothe C, Schunk M, Sothmann P, et al. Transmission of 2019-nCoV Infection
from an Asymptomatic Contact in Germany. N Engl J Med 2020
21 Bai Y, Yao L, Wei T, et al. Presumed Asymptomatic Carrier Transmission
of COVID-19. JAMA 2020.
22 Kupferschmidt K. Study claiming new Coronavirus can be transmitted
by people without sy mptoms was flawed. Science. February
3,2020.https://www.sciencemag.org/news/2020/ 02/paper-non-symptomatic-patient-transmitting-Coronavirus-wrong
(Accessedon February 04, 2020)
attorno al 5-8%23,24 ,
dove bisogna ricordarsi che tale percentuale é aumentata dal
fatto che il virus che ha provocato la SARS (mortalità attorno
al 10% dei pazienti sintomatici) e la MERS si trattava di due Coronavirus.
Senza questi due casi, la mortalità globale di Coronavirus é
attorno al 2-3%, del tutto sovrapponibile ai dati di mortalità
attuale.
La variazione ciclica-stagionale del Coronavirus del 2019 (il cosiddetto
CoVID-19) non ha generato un virus particolarmente virulento25: la maggior
parte delle infezioni rimane asintomatico26 e fra chi si ammala circa
l80% ha pochi sintomi o nessuno, il 14% ha sintomi respiratori
richiedenti una valutazione ospedaliera ed eventualmente il ricovero,
il 5% richiede un ricovero in Terapia Intensiva27; la mortalità
globale si attesta attorno al 2%, anche se probabilmente dato lalto
tasso di portatori asintomatici la vera mortalità é più
bassa28 ,29, si stima circa della metà (fra l1-2%). Quindi
i dati sono sovrapponibili agli anni precedenti.
No sintomi/pochi sintomi Ricovero in Reparto Ricovero in ICU
23 Birch CJ, Clothier HJ, Seccull A,
et al. Human Coronavirus OC43 causes influenza-like illness in residents
and staff of aged-care facilities in Melbourne, Australia. Epidemiol
Infect 2005; 133:273
24 Patrick DM, Petric M, Skowronski DM, et al. An Outbreak of Human
Coronavirus OC43 Infection and Serological Cross -reactivity with SARS
Coronavirus. Can J Infect Dis Med Microbiol 2006; 17:330
25 https://www.uptodate.com/contents/Coronavirus-disease-2019-covid-19
26 Wu Z, McGoogan JM. Characteristics of and Important Lessons From
the Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) Outbreak in China: Summary of
a Report of 72 314 Cases From the Chinese Center for Disease Control
and Prevention. JAMA 2020.
27 Kui L, Fang YY, Deng Y, et al. Clinical characteristics of novel
Coronavirus cases in tertiary hospitals in Hubei Province. Chin Med
J (Engl) 2020
28 Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus DIsease 2019
(COVID-2019). February 16-24, 2020. https://www.who.int/ docs/default-source/Coronaviruse/who-china-joint-mission-on-covid-19-final-report.pdf
29 Bajema KL, Oster AM, McGovern OL, et al. Persons Evaluated for 2019
Novel Coronavirus - United States, January 2020. MMWR Morb Mortal Wkly
Rep 2020; 69:166.
Se si guarda la distribuzione della mortalità, si nota come questa
sia inferiore a quella della Cina30 e non porti a morte le persone sotto
ai 60 anni; é noto, anche dai dati emessi dallIstituto
Superiore di Sanità (ISS) che i morti con Coronavirus presentavano
almeno 2-3 co-patologie cardiorespiratorie presistenti31 . A dimostrazione
che laggressività del virus é bassissima: non si
tratta di un virus, come molti hanno scritto, che risparmia i
bambini ed i giovani, ma di un virus che colpisce tutti, ma data
la bassa virulenza, é tale da non provocare malattia o mortalità
in chi é altrimenti sano. Non porta a morte nei giovani. Esempio.
Immaginiamo di essere delle botti, e che più siamo affetti da
patologie croniche, più siamo botti piene di acqua. Il Coronavirus
porta a malattia aggiungendo giusto un dito dacqua alla nostra
botte. Cosa succede? Che chi é una botte vuota (cioè non
é affetto da patologie croniche pre-esistenti) non ha alcuna
conseguenza clinica dallinfezione, mentre invece quelle botti
che già precedentemente si trovano piene (cioè cronicamente
ammalate) possono scompensare con la presenza del Coronavirus32.
Scompenso é la parola chiave: vuol dire perdere un delicato equilibrio
nella fisiologia già alterata
dellorganismo. Si può scompensare a livello cardiaco33,
a livello respiratorio34,35 , a livello renale, ecc...
30 https://www.iss.it/en/comunicati-stampa
N° 16/2020
31 https://www.iss.it/en/comunicati-stampa N° 15/2020
32 https://www.iss.it/en/comunicati-stampa
33 https://www.uptodate.com/contents/approach-to-diagnosis-and-evaluation-of-acute-decompensated-heart-failure-in-adults?
search=cardiac%20decompensation&source=search_result&selectedTitle=1~150&usage_type=default&display_rank=1#H3761618367
34 Sethi S, Murphy TF. Infection in the pathogenesis and course of chronic
obstructive pulmonary disease. N Engl J Med 2008; 359:2355.
35 Mohan A, Chandra S, Agarwal D, et al. Prevalence of viral infection
detected by PCR and RT-PCR in patients with acute exacerbation of COPD:
a systematic review. Respirology 2010; 15:536.
I morti con Coronavirus sono morti perché linfezione virale
- al pari di qualsiasi altra infezione virale o batterica - ha portato
a scompensare a livello cardio-respiratorio persone già ammalate
ed a rischio di morte in caso di scompenso36 . Il motivo per cui i pazienti
con cardiopatia ischemica, ipertensiva e diabete mellito sono più
a rischio (fra laltro più delle patologie croniche respiratorie)
é legato ad un danno miocardico importante (non é ad oggi
chiaro se si tratti di un danno miocarditico diretto o il risultato
di una infiammazione massi va) che si associa al danno dellinterstizio
polmonare. Linfluenza ed il virus dellinfluenza (Orthomixoviridae)
invece, oltre a portare a morte le persone già ammalate tramite
uno stesso meccanismo, presenta una virulenza ben maggiore: sono ben
noti casi di giovani adulti, anche sani, che si ammalano gravemente
con polmoniti virali severissime ed un alto tasso di mortalità37
,38,39. I dati ISTAT sulla mortalità per influenza nel 2019 é
stata attorno agli 8000 casi in Italia40,41; é vero che
ad personam il Coronavirus sembrerebbe più mortale (1-2% vs 0.003%
della influenza come riferiti dal Centro Controllo Mondiale delle malattie
di Atlanta42, ricordandosi che linfluenza può avere anche
un andamento più letale43,44), ma la diffusione del virus dellinfluenza
ogni anno é tale che alla fine il danno sociale per il numero
totale dei morti é decisamente maggiore per linfluenza45,46
che per altre malattie47. Tali dati sono anche confermati da esperti
epidemiologici del settore (come il prof. Pittet, professore allHUG
ed esperto dellOMS48).
Se si incrociano i dati forniti dallIstituto Superiore di Sanità49
con i dati forniti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità
sulla sopravvivenza media della popolazione in Italia50, si può
notare quanto segue: per gli uomini la spettanza media di vita é
di 80.5 anni a fronte di una età media di morte per CoVID-19
di 79.9 anni; per le donne la spettanza media di vita é di 84.8
anni a fronte di una età media di morte per CoVID-19 di 83.4
anni. Questo significa che gli uomini che muoiono di infezione da Coronavirus
muoiono quando già in media
36 Sapey E, Stockley RA. COPD exacerbations
. 2: aetiology. Thorax 2006; 61:250
37 Thompson WW, Shay DK, Weintraub E, et al. Influenza-associated hospitalizations
in the United States. JAMA 2004; 292:1333.
38 Su S, Chaves SS, Perez A, et al. Comparing clinical characteristics
between hospitalized adults with laboratory -confirmed influenza A and
B virus infection. Clin Infect Dis 2014; 59:252.Dr Samuel Ceruti
39 40
41 42
https://gis.cdc.gov/GRASP/Fluview/PedFluDeath.html https://www.assis.it/dati-istat-sui-decessi-da-influenza/
https://www.istat.it/it/files//2011/02/Lista-indicatori_giu2019.pdf
https://www.cdc.gov/flu/about/burden/2017-2018.htm#table1
Presanis AM, Pebody RG, Paterson BJ, et al. Changes in severity of 2009
pandemic A/H1N1 influenza in England: a Bayesian
43evidence synthesis. BMJ 2011; 343:d5408
44 Morens DM, Taubenberger JK. Influenza Cataclysm, 1918. N Engl J Med
2018; 379:2285 45 https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews#vir
46 https://www.cdc.gov/flu/about/season/flu-season.htm
47 https://www.cdc.gov/flu/about/burden/2018-2019.html
48 https://www.letemps.ch/suisse/didier-pittet-covid19-ny-aucune-raison-salarmer?
utm_source=linkedin&utm_medium=share&utm_campaign=article
49 https://www.iss.it/en/comunicati-stampa N° 15/2020
50 World Health Organization (2015) - https://www.who.int/bulletin/volumes/86/6/07-043471/en/
tendono a morire (si anticipa la mortalità media di vita di circa
6 mesi); lo stesso vale anche per la popolazione femminile (circa 1
anno e 4 mesi). Se riprendiamo i dati visti prima sulla presenza di
almeno 2-3 co-patologie51, ne deriva un dato estremamente chiaro: chi
muore é anziano, fra gli anziani muore chi ha più co-patologie
cardio/respiratorie52. Ma ancora: chi é sano e chi é giovane
non muore di Coronavirus.
0-1 patologia
2 patologie
3 o più patologie
Dr.med.SamueleCeruti
Con CoVID-19 Senza CoVID-19
51
https://www.iss.it/en/comunicati-stampa N° 15/2020
52 Ruan
et al, Intensive Care Medicine 2020 v 1.4 - 12 marzo2020 8/22
3. Il problema esiste:
Dopo tutti questi dati, mi preme sottolineare un punto importante. Il
problema dellinfezione da Coronavirus esiste, ma come tutti gli
anni. Infetta le persone e porta a morte le persone più deboli
e già malate. Come tutti gli anni. Per cui é giusto che
si debbano mettere in atto delle misure preventive che cerchino di preservare
queste persone, ad esempio: lavarsi le mani, usare i fazzoletti monouso,
rispettare le normali regole di igiene personale e collettivo (pulizia
dei locali, ecc...), se non si sta bene e si é a contatto con
le persone più fragili, ridurre momentaneamente i contatti con
loro (e non con le persone che non sono fragili), ecc... Come tutti
gli anni.
Quindi, é vero che le persone anziane e già malate devono
riguardarsi e stare attente perché sono a rischio di infezione
e malattia, con un più alto rischio di morte. Come tutti gli
anni. Anche lanno scorso, anche quello prima, anche quello prima
ancora. Tutti gli anni con larrivo della stagione fredda (che
questanno é stata climaticamente ritardata rispetto allanno
scorso) arrivano i virus simil-influenzali e tutti gli anni gli individui
più fragili si ammalano. Come tutti gli anni. Generalmente non
si eseguono a tappeto gli opportuni esami eziologici53 (cioè
di ricerca della causa) perché con leccezione dellinfluenza
A (dove esiste un antivirale specifico), per gli altri casi non esiste
una terapia eziologica specifica. Per cui i tamponi generalmente si
eseguono a puro scopo epidemiologico, per stimare il tasso di infezioni
annuali (fra laltro abbiamo visto che
53 https://www.uptodate.com/contents/avian-influenza-a-h7n9-epidemiology-clinical-manifestations-and-diagnosis?
search=influenza%20mortality&topicRef=7006&source=related_link
Coronavirus generalmente arriva a rappresentare fino al 25-35% delle
infezioni respiratorie virali nei periodi di alto tasso di malattia)
e per ragioni statistiche. Tutti gli anni. Come tutti gli anni.
Cé un dato estremamente suggestivo - che richiede ancora
del tempo per poter essere definitivamente confermato - da analizzare.
Sono stati sovrapposti i casi di influenza di ogni anno, settimana per
settimana. Generalmente si assiste ad un primo incremento di malattia
attorno a fine novembre - inizio dicembre, che poi esplode
con gennaio e febbraio. Questanno - il dato riportato nel grafico
é giapponese, ma é sovrapponibile in Cina come nei paesi
Occidentali (diagnosticato dal CDC di Atlanta)54,55 - il grande secondo
picco di influenza non si é riscontrato, mentre questa volta
si é riscontrato il picco CoVID19. Come mai?
È importante sottolineare come vengano determinati i tassi di
influenza; quando un paziente presenta una sindrome respiratoria (di
differente gravità) suggestiva per una infezione non-batterica,
nel periodo definito dallautorità pubblica di epidemia
influenzale, ci sono due grandi possibilità in base alla severità
di malattia.
In caso di malattia severa - richiedente ricovero in Terapia
Intensiva - viene quasi sempre eseguito uno
striscio un prelievo volto alla ricerca della causa, in particolare
dellInfluenza A verso la quale esiste una terapia comprovata (in
caso di malattia severa). La ricerca degli altri virus che spesso accompagnano
linfluenza A non vengono sempre cercati - anche in caso di malattia
da ricovero in Terapia Intensiva,
54 https://www.cdc.gov/flu/weekly/weeklyarchives2019-2020/data/senAllregt09.html
55 https://gis.cdc.gov/grasp/fluview/fluportaldashboard.html
perché sono test costosi che non portano ad un cambio del
procedere, dato che non esiste una terapia eziologica specifica,
ma solo una terapia di supporto. Tali test si eseguono per eventuali
scopi epidemiologici.
Quando invece la malattia respiratoria non-batterica é
di entità lieve o moderata, non sempre viene ricercata la causa
influenzale - perché non determina un cambio di terapia, ma risulta
solamente per questioni epidemiologiche, con investimenti economici
sostenibili generalmente solamente da Ospedali universitari - ma viene
data una diagnosi probabile o diagnosi presunta,
indipendentemente dalla natura eziologica (adenovirus, coronavirus,
picornavirus, paramixovirus, ecc...).
Questanno, con la ricerca e la possibilità di identificare
il Coronavirus CoVID19, linfluenza potrebbe essere così
ridotta perché - ripeto essere una ipotesi che sarà da
confermare con il passare del tempo nelle prossime settimane - tanti
casi che gli anni precedenti sarebbero stati definiti come influenza
vengono re- incasellati in una diagnosi più corretta di Coronavirus,
smascherando una diagnosi presunta ed attribuendo meglio leziologia
di tale malattia. Risultato: scompare il picco di incremento rapido
di influenza, appare il picco di incremento rapido di Coronavirus. Ma
- da qua la definizione é come tutti gli anni - il
sistema appare aggravato da un incremento/picco di natura eziologica
differente, ma quanti tati vamente sovrapponibile. Non si chiama influenza
- che fa più molti ma meno paura sociale - si chiama CoVID19,
che attualmente fa meno morti ma più paura.
La virulenza e la mortalità per Coronavirus non sono preoccupanti
(come percentuale totale e come distribuzione per letà,
come abbiamo visto precedentemente); ed abbiamo visto colpire prevalentemente
quei pazienti che - in maniera del tutto aspecifica - sarebbero potuti
morire anche per unaltra infezione virale, batterica, ecc... Inoltre,
letà media di morte é del tutto sovrapponibile alla
sopravvivenza media (per maschi e femmine) che si ha normalmente56.
E normalmente si muore proprio a quelletà, perché
statisticamente si accumulano un certo numero di patologie per cui con
linvecchiamento degli organi, é a quelletà
che una sindrome infettiva respiratoria porta più facilmente
a scompenso con scarse capacità di recupero. Come tutti gli anni.
Non si deve negare il problema - perché non corrisponderebbe
alla realtà; ma bisogna dire e sottolineare che é come
tutti gli anni57.
4. Capitolo Terapia Intensiva
Un altro dato non corrispondente a realtà é che il Sistema
Sanitario Italiano é al collasso o frasi ad effetto
simili. I dati che circolano (aggiornati al 6 marzo 2020 - in Lombardia
366 casi in ICU rispetto ai 900 posti letto totali)58 mostrano che:
a) con larrivo delle sindromi influenzali tutte le Terapie Intensive
(come tutti gli anni) hanno un aumento del tasso di occupazione letti.
Tutte. Per tutte le infezioni respiratorie. Le Terapie Intensive che
sono state inizialmente piene (nel contesto dellinfezione da Coronavirus)
sono 4: quattro. E fanno più rumore - fra laltro - perché
sono guidate da esperti del settore notoriamente importanti e di
peso
56 World Health Organization (2015) -
https://www.who.int/bulletin/volumes/86/6/07-043471/en/
57 https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6630761183215521792/
58 https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/blob/master/schede-riepilogative/regioni/dpc-covid19-ita-scheda-regioni-20200308.pdf
sul piano scientifico internazionale; con una risonanza ampia e mondiale.
Ma le Terapie intensive piene e sovraccariche sono state nellimmediato
4: quattro (dati protezione civile all8 marzo 202059). In queste
ICU, per poi estendersi ad altre ICU limitrofe, si sono verificati un
aumento improvviso e rapido (questo é il punto) di casi di insufficienza
respiratoria da CoVID-19, in numeri tali da superare la saturazione
del sistema, tenendo conto che in Italia esiste un tasso di letti totali
di circa 3 letti/1000 abitanti (a fronte di Germania con 8 letti/1000
abitanti, Francia 7 letti/1000 abitanti, Svizzera 6.5 letti/1000
abitanti), pertanto laumento dei casi che cé stato
rapido ed improvviso, ha incontrato una situazione già satura
e ridotta allosso - indipendentemente da CoVID-19. Quindi il problema
non é quello di avere una malattia mortale che sta sterminando
in maniera indiscriminata la popolazione, portando a malattia milioni
e milioni di morti (dato non vero), ma che cé un rapido
aumento di pazienti per lICU - in un sistema numericamente ridotto
e saturo - con una mortalità in cifre che attualmente é
ben al di sotto di quello di altre malattie che costantemente flagellano
la popolazione con cifre pericolosamente maggiori; non si comprende
pertanto la risposta in restrizioni ed in panico che viene generata
e costantemente alimentata. La risposta sociale é estremamente
esagerata rispetto al problema, che non viene negato, ma che deve essere
contestualizzato.
In Italia é arrivato il suggerimento da parte di alcuni colleghi
di nota esperienza clinica di gestire queste insufficienze respiratorie
procedendo immediatamente ad Intubazione Oro-Tracheale (IOT), by-passando
la normale gestione tramite Ventilazione Non-Invasiva (VNI), per dei
supposti motivi di miglioramento della patologia - dato ancora da dimostrare60
(tecnicamente si parla di expert opinion); il NEJM ed il
JAMA non hanno dimostrato ancora un reale beneficio in termini di sopravvivenza
di questo approccio terapeutico più aggressivo. LESICM
(Società Europea di Medicina Intensiva) supporta e suggerisce
questa possibilità61; la discussione é un po tecnica,
ma per completezza verrà esposta. Dato che questi pazienti presentano
una compliance polmonare estremamente alta nonostante il danno interstiziale
polmonare (che spiega linsufficienza respiratoria parziale senza
compromissione della ventilazione ed incremento della pCO2), una ventilazione
non-invasiva non può permettersi una ventilazione ad alti valori
di PEEP (il lavoro diaframmatico sarebbe tale da non essere tollerabile
oggettivamente e soggettivamente dal paziente) e soprattutto un controllo
dei Tidal Volume perché il paziente é sveglio e compliante,
pertanto aumentando il tempo di VNI si aumenta il rischio di danno polmonare
da ventilazione. Si deve pertanto procedere con sedazione, IOT, alti
valori di PEEP e bassi Tidal Volume (4-6 ml/Kg), eventuali ipercapnie
permissive con pH fino a 7.3 (anche se le buone compliance non sembrano
portare mai a tale problema) e curarizzazione, con titolazione della
PEEP secondo PV-tool piuttosto che con luso dellecografia
polmonare (sia nella scelta per la titolazione della PEEP e/o la pronazione).
È innegabile che levitare la VNI per procedere allIOT
aumenti drasticamente la necessità di ricovero immediato in ICU;
pertanto é stata presa una decisione medica che al momento deve
essere considerata suggestiva, ma ancora al livello di expert opinion,
non supportata da dati scientifici forti che questo porti veramente
a beneficio - con conseguente aumento della necessità di Terapia
Intensiva, necessità che con la gestione usuale sarebbe
aumentata ma non ai valori che vengono indicati. Per dirla in maniera
semplice: si sono date raccomandazioni mediche per una gestione immediatamente
da Terapia Intensiva, che comporta inevitabilmente di aumentare i
59 https://github.com/pcm-dpc/COVID-19/blob/master/schede-riepilogative/regioni/dpc-covid19-ita-scheda-regioni-20200308.pdf
60 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2002032?query=featured_home
Dr.med.SamueleCeruti
61 www.esicm.org/blog - interview with Dr. Lowell Ling
ricoveri in ICU senza poter
stratificare i pazienti - come usualmente - in base alla severità
di malattia, nei differenti reparti, portando quindi ad un aumento dei
casi di Terapia Intensiva, in un sistema già saturo.
Ancora. La gestione di politica sanitaria quando le Terapie Intensive
sono piene - evento che é già normalmente avvenuto a più
riprese negli ultimi anni, tipicamente con larrivo delle sindromi
para-influenzali - é quello di procedere con limmediato
trasferimento in altre Terapie Intensive dei malati trasportabili e
meno severi. I malati veramente gravi, indipendentemente dalla causa
(possono essere polmoniti da influenza, polmoniti batteriche tipiche,
polmoniti da Legionella, ecc...), quelli per intenderci sotto ECMO o
che pronati, devono rimanere nelle Terapie Intensive specializzate.
Per due motivi: a) perché il personale che é più
formato garantisce una maggiore sopravvivenza del paziente, b) perché
spostare i malati più gravi ne aumenta la mortalità. Quelli
meno gravi (definiti tali secondo dei criteri da parte delle
Società di Terapia Intensiva - anche se agli occhi dei non addetti
ai lavori appaiono sempre pazienti gravi) devono essere spostati nelle
altre Terapie Intensive - anche in altre città - così
da sgravare lUnità clinica sovraccarica. Lo si é
sempre fatto ovunque, a livello internazionale come in Italia; anche
allOspedale Universitario di Ginevra é capitato spesso.
È pertanto sciocco ed assurdo far pensare che tutti gli ospedali
siano al collasso quando si tratta di alcune Terapie Intensive,
con una gestione del problema (che si può definire usuale
nella sua eccezionalità) già codificata.
5. Azione Epidemiologica di contenimento:
Se le premesse per questo allarme non ci sono perché
sono basate su dati sovrapponibili agli anni precedenti (si vedano i
punti precedenti elencati sommariamente ed i link riportati), appare
ancora più ridicola la gestione del problema. Sia nella gestione
che soprattutto sul dopo, sulle conseguenze che bisogna
seguire - se si vuole essere logici - alle azioni che si intraprendono.
a. HUB intercontinentali.
La Cina geograficamente non é vicina ed il miglior modo per poterla
raggiungere rapidamente é attraverso luso dellaereo.
Gli aeroporti internazionali più popolati e con cui la Cina ha
le maggiori relazioni economiche sono Francoforte (D), Munich (D), Heathrow
(E), Parigi (F), Schiphol (NL), Copenaghen (DK) e poi vengono gli aeroporti
italiani62. Pertanto, statisticamente, il maggiori numero di persone
infette (che non é uguale ad essere ammalati, come abbiamo visto
prima) si reca costantemente in queste città e non in Italia63.
Pensare e far pensare che esista una metropolitana-linea diretta Wuan
> Lodi > Codogno e che sia lItalia attualmente
il problema, mentre nel resto di Europa - che ha i maggiori traffici
in termini commerciali e personali con la Cina - non succeda niente
e che tutto provenga dallItalia - fra laltro senza che nessun
Governante Italiano cerchi di difendere la propria Nazione, anzi al
contrario, continuando ad avere un atteggiamento di confermata colpevolezza,
non corrisponde alla realtà. Non é verosimile.
62 Burghouwt et al., 2003; Burghouwt
and de Wit, 2005
Dr.med.SamueleCeruti
63 https://www.ub.edu/graap/intercontinental.pdf
Più passa il tempo e più si sta inoltre riscontrando che
alcune Nazioni, come la Francia, non stanno eseguendo un numero di tamponi
minimamente adeguato per monitorizzare a livello epidemiologico la situazione
infettiva. Il risultato é unapparente assenza del problema,
quando ci sono evidenze che mostrano come i tassi di infezione probabilmente
sono estremamente elevati (si stima al ribasso la possibilità
di circa 450.000 contagi nella sola Francia)64 .
b. Diffusione del virus
Il Coronavirus, come tutti gli anni e come tutti i virus a diffusione
respiratoria, é presente in tutta Europa (oltre ad essere presente
in tutto il Mondo65 ,66). Altri stati non hanno adottato politiche di
contenimento così stringenti come in Italia. Pertanto - mentre
in Italia si pensa che contingentare dei territori possa servire - i
differenti Mr. John dallInghilterra, i M. Le Corbusier dalla Francia
ed i Herr Heinz dalla Germania possono venirsi a fare un giro - per
lavoro o per questioni personali - potendo infettare e/o essere infettati
senza alcun problema. Non che linfezione sia un problema in sé
(si veda prima), ma lidea di avere delle zone rosse
quando il passaggio é garantito in entrata/uscita, é quantomeno
lacunoso.
Lidea attuale, poi, di chiudere interi territori é ancora
più ridicola67 ,68. Facciamo un esempio. Esiste una stanza piena
di formiche; formiche che si vogliono eliminare. Oltre al fatto che
la stanza non é
64 https://www.maurizioblondet.it/il-viros-degli-altri/
65 https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?
lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
66
67 Rose G (1992). The strategy of preventive medicine. Oxford University
Press, Oxford
68 Lewis et al. Mastering Public Health. A postgraduate guide to examinations
and revalidation. Royal Society of Medicine press. 2014
completamente chiusa (é una stanza di passaggio per cui si deve
passare ed é anche necessario aprire la porta di tanto in tanto
per questioni urgenti ed improrogabi li), immaginiamo che venga chiusa.
Completamente. Prima o poi le formiche moriranno, giusto? Bene. E poi?
Ad un certo punto sarà necessario riaprire. Oggi, domani o dopodomani;
il 3 aprile o il 24 maggio. Ma sarà necessario riaprire. E le
formiche sono lì fuori, perché il virus non é stagionale
ed é dappertutto. Pertanto un isolamento non ha alcun senso:
o si porta avanti ad libitum (il che é impossibile) oppure ad
un certo punto bisogna rendersi conto che il virus - fra laltro
non grave, non mortale, ecc... - é ovunque. E bonificata
una zona, ammesso che ci si riesca, il virus potrà entrare nuovamente
indisturbato. Chi ha pensato allisolamento (a pensare bene) chiaramente
NON conosce le basi della Epidemiologia69,70 .
Chiudere lItalia quando il virus é ovunque?
Unulteriore considerazione tecnica. Quando si hanno delle epidemie
ci sono due grandi strategie di Salute Pubblica per arginare le malattie
infettive. Possono essere ben esemplificate dalla metafora del gregge.
1) La strategia dello sradicamento: consiste nell'identificare
la pecora nera che potrebbe infettare le altre e isolarla in modo che
la malattia non si propaghi. Qui si evita che la malattia si diffonda.
Questa è la strategia usata dalla Cina. Per poterla usare ci
vogliono alcune condizioni: un'autorità forte, un sistema di
sanzioni, un controllo capillare, eccetera. La Cina sembra avercela
fatta, ma è un regime dittatoriale. L'Italia sta provando ad
usare lo stesso metodo, ma con scarse chances. La strategia dello sradicamento
può funzionare - oltre ai requisiti politici accennati pocanzi
- se attorno al focolaio Italia non si ha malattia; il sistema
é di contenere la malattia in uno spazio chiuso fino
a ridurne i contagi a 0. Alla luce del grafico della WHO qui sopra,
risulta impossibile portare i contagi a 0 - fra laltro senza portare
ad immunizzazione post-infettiva la popolazione-
69 https://www.bmj.com/about-bmj/resources-readers/publications/epidemiology-uninitiated/11-outbreaks-disease
70 https://samples.jblearning.com/0763728799/28799_CH02_023_060.pdf
pensando che alla riapertura del sistema chiuso, linfezione si
trova nuovamente attorno, potendo nuovamente rientrare nel sistema che
viene riaperto.
Vi è poi la strategia dell'immunità di gregge;
consiste nel permettere che la malattia si diffonda governandone la
propagazione. Qui le cose importanti sono due: fare attenzione a che
il contagio non raggiunga le categorie a rischio (da qui il divieto
di contatti con le persone a rischio) e fare in modo che non vada troppo
veloce per evitare di mandare il sistema sanitario in sofferenza, in
questo caso la Terapia Intensiva. Qui si vuole che la malattia si diffonda,
anzi, più si diffonde e meglio è. Però a due condizioni:
che si diffonda tra le persone non vulnerabili e che si diffonda secondo
un ritmo gestibile per il sistema sanitario. Perché si vuole
che si diffonda? Perché più persone guarite ci sono, e
più il gruppo diventa immune, cioè la malattia non trova
più persone a cui appiccicarsi; in questo modo, dopo
una prima fase di protezione sociale, i vulnerabili sono anch'essi protetti.
Lo scopo, in questo caso, è raggiungere un alto numero di contagiati/guariti
affinché cominci ad esserci un effetto protettivo grazie al gruppo;
tenete presente che probabilmente molti di noi lhanno già
fatta senza rendersene conto e sono
già immuni.
La Svizzera ha adottato questa seconda strategia, perché i dati
epidemiologici e scientifici dicono che la malattia è blanda
nelle categorie non a rischio, che se arrivassero complicazioni queste
possono essere gestite dagli ospedali e soprattutto dalle Terapie Intensive
(se non sono sovraccariche), e che al punto in cui siamo a livello mondiale
è impossibile sradicare il virus totalmente, bisogna pertanto
addomesticarlo. Le misure emanate a livello Svizzero servono
dunque a rallentare il contagio (per evitare che il sistema sanitario
vada in sofferenza) e a proteggere le persone vulnerabili. Bene a ridurre
la parte di contatti sociali, senza però che la libertà
personale - come uscire da solo, anche solo per una passeggiata - possa
essere intaccata: se si circola da soli, lontano da tutti, seguendo
le normali regole di igiene personale, non si contagia nessuno né
si viene contagiati da alcuno.
c. Feedback e conseguenze
Un altro dato quantomeno ridicolo é la continuazione. Ammettiamo
che esistano dei parametri - poi si può discutere se siano adeguati
o no - che permettono di capire se le misure intraprese siano buone
oppure no. Quali le conseguenze? Le possibilità (ripeto: al netto
di valutare quali parametri prendere in considerazione) sono: il metodo
funziona, il metodo non funziona.
Il metodo funziona: cosa si fa con le misure coercitive? Se funziona
la conseguenza logica é che bisogna continuare così.
Il metodo non funziona: cosa si fa in questi casi? 1. si abbandona
tutto, 2. si continua così, 3. si inaspriscono le misure coercitive.
Nel primo caso si dimostra che era tutta una farsa (se blocco tutto
con 200 infetti e sblocco tutto con 4000 infetti, allora quanto ho intrapreso
prima non aveva senso); nel secondo caso non cé una consecutio
logica (se non funziona, non possono continuare così), oppure
inasprisco le misure.
Il risultato netto é: se funziona continuo così (per quanto
poi? si veda prima...), se non funziona inaspri sco le misure. In nessun
caso é previsto di mollare il colpo. Ma quando avverrà
- per comprensione che la gestione iniziale del problema é scorretta
- si darà dimostrazione che tutte le misure non sono utili, perché
non lo sono.
d. Parametri
Che parametri usare per monitorizzare levoluzione? Il numero di
infetti? Al di là che questo non corrisponde a malattia (si veda
prima), immaginiamoci il ridicolo partendo dallimpossibile: fra
3 settimane finalmente si riducono i contagiati a 1000.
Sblocchiamo le misure coercitive? Teoricamente no, perché con
1000 si può ancora diffondere il virus. Fra 4 settimane
siamo scesi a 500 infetti. Sblocchiamo le misure? Teoricamente no, perché
quando erano 500 siamo corsi ai ripari. Fra 6 settimane siamo a 40 infetti,
sblocchiamo? Nemmeno, questi potrebbero essere fonte di nuova
epidemia, ecc...fino a 0 (ammesso che si possa arrivare). Se invece
sotto una certa quota (qualsiasi) si decide di togliere
le misure coercitive, qualsiasi numero sia (ad es. 500), questo mostra
che quanto intrapreso prima non aveva alcun senso.
Levoluzione della malattia e di quanto intrapreso mostrerà
lassurdità di quanto fatto. Ci si basa su presupposti erronei
e si continua con scelte altrettanto erronee e pericolose, a livello
sociale, economico su larghissima scala. Non si ha un sistema completamente
chiuso (sarebbe impossibile) ed anche se questo si potesse
ottenere, alla riapertura il mondo esterno sarebbe nella stessa condizione.
Oltretutto, da ricordare, basandosi sul fatto che si ammala gravemente
fino a morire, solamente la persona anziana e con comorbidità.
Gli altri possono essere asintomatici o con pochi sintomi.
Una brevissima riflessione quindi di come le misure epidemiologiche
siano contro la logica aristotelica e le più elementari regole
di epidemiologia: la malattia non nasce dallItalia - ma viene
fatta passare per tale,
anche da chi avrebbe tutti gli interessi per difendere la Nazione -
il sistema di monitoraggio non ha alcuna utilità (il tasso di
infezione reale é ampiamente sottostimato perché parecchie
persone sono asintomatiche, si veda il continuo tam-tam mediatico di
chi dice: sono infetto, ma sto bene) e la presa in carico
del problema cercando di chiudere tutto (che é impossibile) senza
pensare a come uscire dal problema, dimostra a voler ben pensare ad
una ingenuità ed ignoranza magistrale, a pensar male fa pensare
invece ad una volontà di voler far affossare lItalia sul
piano sociale, economico e morale.
6. Quid prodest?
Questo é il campo più speculativo, su cui non ho dati
oggettivi da presentare, anche se ho delle idee personali. Sicuramente
ne profittano tanti enti governativi e non, a livello locale come riconosciuti
a livello Mondiale, che possono acquisire dei diritti ed
una Autorità data loro da non si sa bene quale Autorità
superiore per cui lOMS può dettare legge in maniera trans-nazionale.
Per cui i governi possono dire: non stringetevi le mani,
domani diranno non vestitevi di giallo e dopodomani diranno
quando si spegne la musica tutti si devono sedere... A tal
proposito il Consiglio dEuropa (!) ha svolto numerose interrogazioni
parlamentari convocando e denunciando lOMS per sospetto procurato
allarme pandemia, si veda il documentario video allegato71.
È innegabile il senso di panico che viene a generarsi
e che, fra laltro, nasce dallacquisizione di informazioni
mediate da terzi e non immediate. La nostra realtà quotidiana
non é esposta ad un pericolo di questo genere, non si vede e
non si riscontra niente. Ma il pericolo fatto percepire da chi dipende
da questi mezzi per acquisire informazioni é tale che si accetta
di non vestirsi di viola, di non andare a trovare i nonni malati, di
non trovarsi in più di 4 persone allesterno (e chi ha una
famiglia composta da 5, 6, 7 persone?), di salutarsi con il saluto fascista
perché é abolita la stretta di mano. Il tutto soprattutto
basato su dati oggettivi citati pocanzi, che non giustificano
per niente tale condotta. Anzi, in realtà generano un pericoloso
precedente, perché niente vieta che al prossimo inverno, si prendano
i dati veri - quelli che mostrano come linfluenza faccia più
morti - e si usino per condizionare ancora di più le persone.
Pericolosissimo.
Perché chiudere le scuole, quando i dati mostrano che
i bambini ed i giovani non muoiono di malattia?
Perché favorire lo stare a casa - spesso con i nonni (che
invece possono essere più a rischio, anche se come tutti gli
anni) - quando i dati mostrano il contrario?
Perché bloccare tutto quando i tassi di mortalità
sono uguali a quelli della popolazione non CoVID-19?
Perché bloccare tutto e tutti quando chi muore é
chi é già ammalato ed ammorbato da 2-3 co- patologie croniche?
Perché dare lidea che sia lItalia luntrice,
quando il virus é già ovunque?
Perché dichiarare la pandemia (e poi favorire
la messa in atto di sanzioni, anche di carattere
economico), cioè dire che il virus é ovunque, ma allo
stesso tempo isolare una zona?
Perché uno Stato reagisce isolando tutti, mentre gli altri
Stati non usano politiche così restrittive?
71 Youtube: Le pandemie prima del Coronavirus
- https://www.youtube.com/watch?v=m6bElTVU_jc
Dr.med.SamueleCeruti
v 1.4 - 12 marzo2020 18/22
7. No alla disobbedienza:
A questo vorrei ribadire un concetto estremamente importante. Tutte
queste informazioni non hanno alcun intento rivoluzionario
o di voler stimolare il sovvertimento del normale ordine e della Autorità
preposta al controllo ed alla gestione della cosa pubblica, compresa
la Sanità. Fin tanto che la Direzione dellOspedale intende
adottare tali provvedimenti, é nostro compito assolvere a quanto
ci viene richiesto e fare in modo che i collaboratori seguano le indicazioni
che vengono date. Allo stesso tempo, é necessario che i dati
originali si conoscano, affinché - pur restando nellobbedienza
- si possa iniziare a capire e far capire che le misure intraprese sono
non basate su dei dati oggettivi, in attesa che possa cambiare tale
situazione. Pertanto, per chi ritiene utile tale documento-bozza, é
estremamente importante parlarne e diffondere i link ai dati originali
cosi che si possa controbattere conoscendo la verità, la realtà
delle cose, senza ideologie.
Faccio un esempio concreto. Questo fine-settimana mentre mi trovavo
di guardia come Medico dUrgenza pre-ospedaliero, vengo contattato
da una persona che mi chiede come agire per sua papà di 87 anni,
che ha febbre fino a 39°C, con tosse e che attualmente (ipse dixit)
fa fatica a respirare. La risposta e la gestione più
corretta é stata di mandare un equipaggio sul posto, già
provvisto di protezioni DPI come previsto dalla Legge, prendere i parametri
e di fronte alloggettività di una febbre con desaturazione
procedere - come al solito, come tutti gli anni, come tutti i giorni,
estate come inverno - a somministrare ossigeno, a somministrare paracetamolo
endovenoso e a trasferire il paziente in Pronto Soccorso. Come tutti
gli anni, perché il problema cé sempre. Con laggiunta
di doversi mascherare come per carnevale (e questo va detto
e ribadito, calmando e tranquillizzando tutti quanti, perché
la realtà é oggettiva ed i dati sono chiari) perché,
per quanto non abbia senso e non ci sia alcuna necessità di procedere
in questa maniera, pur consci di questo, lAutorità ha stabilito
così. E per intanto si obbedisce, cercando nei modi e tempi opportuni
di mostrare le fonti originali, i dati dell'evoluzione della malattia,
con la speranza che lAutorità - preso atto delloggettività
dei dati - proceda con il rimuovere tali misure coercitive di diverso
grado e natura.
8. Un preoccupazione legittima?
Un dato che deve far riflettere, ma contro il quale le soluzioni adottate
non sono comunque utili, é quello che il numero di malati immediato
appare superiore alle capacità del sistema sanitario di ogni
nazione. Questo appare in Italia in parte per lalto tasso di popolazione
con unetà media più elevata che il resto della popolazione
delle altre Nazioni72. Il problema di base - ammesso che esista - dato
che come abbiamo visto richiede la Terapia Intensiva il 5% delle persone
infettate (in Italia fra il 5-10%) e non si registrano morti fra le
persone non ricoverate in Terapia Intensiva (morti che sono pazienti
con una età media di vita attorno agli 80 anni, affetti da multiple
patologie, ecc...), non ha un legame logico con le misure intraprese.
Alcuni giustificano tali misure con lidea di rallentare
la diffusione del virus, in modo che il sistema sanitario possa prendersi
a carico i malati in maniera adeguata su due-tre mesi73 ma a)
le misure intraprese non sono state intraprese con questa idea (lidea
sarebbe quella di ridurre i contagi al di sotto di un rapporto
1:2
72 https://www.iss.it/en/comunicati-stampa
N° 17/2020
73 https://www.tio.ch/ticino/attualita/1423734/cantone-ticinese-contagio-sanita-contagi
per eradicare il virus - strategia dello sradicamento già
discussa, di cui abbiamo accennato i limiti importanti in una situazione
di diffusione pressoché totale) e b) inoltre non corrispondono
ai maggiori dati epidemiologici che abbiamo in corso (faccio riferimento
allo studio apparso sul New England Journal of Medicine74 in merito
ai dati di Wuan - che fra laltro appaiono più severi di
quelli in Italia), in particolare in merito alloutcome della patologia75.
È anche interessante notare come luso di misure di quarantena
volte al contenimento della malattia, sulla influenza - che ha una modalità
di trasmissione analoga a CoVID19, non si sia dimostrata utile per ridurre
il picco di malattia76,77.
Vediamo i dati. I pazienti sono stati stratificati in due gruppi: quelli
clinicamente severi già al momento della presentazione in Pronto
Soccorso (n. 173) e quelli non severi (n. 926); intanto vediamo che
clinicamente solo 1/10 dei pazienti presenta sintomi severi fin dallinizio,
mentre la maggior parte non presenta segni per gravità di malattia.
Vediamone levoluzione. Fra i pazienti inizialmente valutati come
non severi il tasso di ricovero in ICU é del 2.4%
(cioé 22 pazienti su 926), mentre fra i pazienti severi é
del 19.1% (in numeri assoluti, si tratta di 33 pazienti su 173), con
unospedalizzazione mediana di circa 11 giorni fra i primi e 13
giorni fra i secondi. Fra coloro che si presentano con sintomi severi
fin dallinizio, la mortalità é dell8%, mentre
fra chi si presenta con sintomi blandi (i 926 del primo gruppo), la
mortalità é dello 0.8%. Cioè chi sta molto male
muore,
74 https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2002032?query=featured_home
75 https://www.nejm.org/na101/home/literatum/publisher/mms/journals/content/nejm/0/nejm.ahead-of-print/
nejmoa2002032/20200306/images/img_medium/nejmoa2002032_t3.jpeg
76 https://medium.com/@quinterojs/covid-19-infection-growth-rates-lagged-mortality-rates-and-other-interesting-statistics-
ff39f5408a21
77 Thierry Fumeaux - expert opinion (Candidat EMBA IMD, Président
SSMI, spécialiste Médecine Interne/Médecine Intensive
- Prof titulaire, Médecine Genève)
chi sta poco male muore poco. E fra i morti si hanno le caratteristiche
di cui ai primi punti (anziani, con co-patologie, ecc...), confermato
anche dalla popolazione del NEJM. Mortalità globale, mettendo
insieme i due gruppi: 1.4%. Ma chi é più grave allinizio,
muore di più.
Pertanto abbiamo dei 9/10 della popolazione che presenta sintomi blandi,
di cui circa il 2.4% va in Terapia Intensiva (22/1099, circa 2%), mentre
fra i 173 pazienti già gravi fin da subito il 19.1% entra in
Terapia Intensiva (33/1099, circa 3%). Totale 5% fra coloro che sono
tali da essere realmente portati in Ospedale (non il 5% degli infetti):
55 pazienti su 1099 pazienti analizzati, circa 500 pazienti su 9000
infettati; questo in una megalopoli come Wuan che conta 11 milioni di
abitanti. Non sono cifre eccezionali da indicare una dilazione
nel tempo dei ricoveri né la presa di misure coercitive
come quelle intraprese - fra laltro inutili e dannose sul piano
morale, economico e sociale.
9. Conclusione:
Il nostro compito é quello, dove si é unAutorità
precostituita in campo personale come professionale, di obbligare allinformazione
tutti coloro sui quali si ha una responsabilità diretta ed indiretta
- sempre attendendosi a quello che Autorità superiori a noi decidono
- ma allo stesso tempo diffondendo i dati originali,reali e le fonti
cui chiunque possa attingere per rendersi conto che a) il problema principale
non é così come lo si dipinge, i dati vanno in unaltra
direzione, b) le soluzioni intraprese non saranno mai efficaci, secondo
i principi più basici della logica e della epidemiologia.
Sembra che nel 2020 il mondo abbia scoperto che con il freddo ci sono
le sindromi para-influenzali, di queste si muoia e che muoia soprattutto
la popolazione più anziana e già malata. Come tutti gli
anni. A noi il compito di rimanere con i "piedi per terra,
di continuare il nostro lavoro come fatto costantemente tutti gli anni,
tutti i giorni, con le normali precauzioni come tutti gli anni, obbedendo
a quanto ci viene chiesto ma offrendo a tutti la lettura delle referenze
sui dati principali, in particolare:
- Istituto Superiore di Sanità italiano: https://www.iss.it/en/comunicati-stampa
- Centro Controllo Mondiale (CDC) delle malattie: www.cdc.gov
- UpToDate (accesso controllato): www.uptodate.com
A disposizione per qualsiasi confronto o chiarimento.
Website: https://manualidimedicina.blogspot.com LinkedIn: www.linkedin.com/in/samueleceruti
Dr. med. Samuele Ceruti
Dr.med.SamueleCeruti
ATTENZIONE: questo documento é lunico documento autorizzato
a circolare e che rappresenta pienamente il pensiero dellAutore
. Altri documenti sono da ritenersi bozze non completamente corrette.
v 1.4 - 12 marzo2020
22/22
<>
NO WAY significa
SÌ all'immigrazione controllata di chi cerca
lavoro
SÌ ad accogliere rapidamente chi necessita d'asilo
politico
SÌ al blocco dell'immigrazione clandestina che
crea criticità socioeconomiche
"No Way"
in AUSTRALIA è legge dal 18 settembre 2013
"No Way" in ITALIA auspichiamo sia legge
dal 18 ottobre 2018
"No Way" nell'UNIONE EUROPEA confidiamo sia
votata il prima possibile
Come premessa occorre ricordare
che gli immigrati clandestini (uomini e donne) che si possono permettere
di pagare le esose tariffe delle organizzazioni criminali, nel loro
paese d'origine appartengono a un ceto medio e non alle classi povere.
Riguardo ai minori che arrivano sono stati messi a rischio del viaggio
per utilizzarli per far leva nei sentimenti dei cittadini europei e
possono non essere figli di chi li accompagna: ecco perché occorre
rilevare subito le dichiarazioni, le impronte digitali, la foto dell'iride
e il DNA di tutti gli immigrati clandestini.
Non solo, ma è noto che quando iniziano il loro viaggio per arrivare
in Europa tra i clandestini s'intrufolano malviventi, indesiderati nel
loro paese, che sperano di ampliare la loro azione criminale nelle nazioni
europee.
Altrettanto accertato che si uniscono ai clandestini i terroristi che
approfittano della caotica situazione per avere maggiori possibilità
di aggirare i controlli delle Forze dell'Ordine nonché per far
proselitismo durante il viaggio.
Pertanto, per bloccare:
" il continuo stillicidio di esseri umani morti in mare, dentro
autotreni, nei deserti...,
" il business derivante dalla deleteria gestione delle accoglienze,
" il contrabbando di persone che, senza alcuna programmazione,
alla ricerca di un lavoro, elude quanto previsto dalle singole nazioni
per il rilascio del visto d'ingresso per lavoro,
" il lavoro nero sia il conseguente sfruttamento delle persone
sia il danno economico alle aziende che operano nel rispetto della legge,
" il business miliardario della criminalità organizzata,
" l'esponenziale incremento della microcriminalità sul territorio
che incute timore nella gente e mette ogni giorno in pericolo l'incolumità
e i beni dei cittadini,
" l'opera delle organizzazioni criminali che, utilizzando false
informazioni, tendono a minimizzare le insidie del viaggio e convincono
i potenziali migranti a partire, col solo scopo di carpire loro migliaia
di euro,
occorre che il Governo italiano, sollecitando le nazioni facenti parte
dell'Unione Europea a fare altrettanto, attivi il NO WAY, come già
in atto in Australia dal 2013,
e della conseguente messa in campo dell'Operation Sovereign Borders
(OSB)
con l'attivazione di:
" Unità di pronto intervento per l'individuazione e l'intercettazione
degli arrivi di clandestini sia via mare sia via terra,
" Unità specializzate nella controinformazione radiotelevisiva
per controbattere alle malavitose lusinghe e dissuadere all'emigrazione
clandestina,
" Unità specializzate per la completa valutazione medica,
una rapida completa identificazione, trattenimento e ristoro in attesa
di assegnazione degli aventi diritto all'asilo politico, il tempestivo
rimpatrio nei non aventi diritto all'asilo politico.
Sollecita con una mail
il parlamentare che hai eletto a dare il suo appoggio al NO WAY
A leggerti, Pier Luigi Ciolli
pierluigiciolli1@virgilio.it
Firenze, 27 agosto 2018
*
WWW.SCUOLADIFORMAZIONEPOLITICA.IT
Spazio Pin
Viale Monte Santo, 5, Milano, 20124 MI, Italia
Milano, Milano 20124
Italy
Il 23 giugno 2015
è divenuta proposta di legge , presentata dalla Lega Nord alla
Camera ! Da tempo in queste pagine sosteniamo la proposta della Flat
Tax al 15% del Partito Italia Nuova e dal suo leader Armando Siri
.Una proposta tutt'altro che fatta dalle solite chiacchere passata al
vaglio di due importanti convegni a Milano con l'ideatore prof. Alvin
Rebushka. La legge Siri si può trovare anche al sito del Partito
Italia Nuova che da diversi mesi collabora con-
Noi con Salvini - di cui Siri è
il responsabile economico e la Lega Nord . Una profonda riforma fiscale
di alleggerimento è l'unica cura per la grave malattia economica
e sociale che affligge il nostro paese ! Altre non ce ne sono !Con la
legge si parlerà anche delle possibilità di ritorno ad
una moneta sovrana .
*
Campagna acquisti alla
rovescia
Stabilito che non si morirà
per Caliendo (Danzica era una faccenda più seria), è pur
vero che qui l'affare s'ingrossa . Prima ci hanno raccontato che i finiani
sarebbero stati meno di quattro amici al bar di paoliana memoria, ma,
se va avanti così ,c'è il rischio che tracimino in breve
dalla pur capiente buvette di Montecarlo, pardon, di Montecitorio.Oggi,
una brava ragazza pidiellina, figlia della vittima-simbolo dei togaccioni
ambrosiani, la Chiara Moroni, ha saltato il fosso per andare con l'uomo
sognato dalle donne italiane per la scappatella ideale (se si vuole
prestar fede all'ennesimo sondaggio balengo), quel Fini che già
ha irretito la campionessa del femminismo in salsa islamica moderata,
indubbiamente la coraggiosa Souad Sbai.Si favoleggiava di un Rutelli
pronto all'ingaggio nello squadrone filogovernativo, sempre più
simile al disastroso Milan puntualmente in ritardo sul mercato risapetto
alle tradizionali antagoniste (non è detto sarebbe stato un acquisto
da urlo: un madonnino pellegrino abbonato alle transumanze in cambio
di un voltagabbana sesquipedale), ma pare che ormai il principe consorte
della Palombella abbia deciso di fare lingua in bocca con la nidiata
dei neobalenotteri più casinisti, in attesa del superattendista
Montezufolo, insieme allo stesso Fini e al governatore siculo Lombardo,
gran visir di quel MPA che sarebbe dovuto essere speculare alla Lega
in terra d'Ausonia. Il fatto più grave della giornata è
però la fuitina della Moroni, che ha seppellito un garantismo
che pareva adamantino sotto una dichiarazione aghiacciante nella sua
banalità: che il garantismo stesso non deve essere confuso con
il giustificazionismo ad ogni costo.Complimenti, cara Chiara, colta
anche tu dalla sindrome di Bobo, tipica dei rampolli smidollati incapaci
di elaborare il lutto per eventuali mancanze genitoriali senza buttarsi
fra le braccia dei carnefici della giustizia, bravi a fare i Saint-just
sulla pelle degli altri.Sei riuscita ad infliggere un colpo ferocissimo
da manipulitista a scoppio ritardato allo schieramento che ti aveva
permesso di fare politica anche a nome di un padre assassinatao.Con
tutto il rispetto, i Villari e le m Melchiorre, possibili ma non ancor
certi transfughi dall'altra parte, non compenseranno la tua defezione.
Giovanni Maria Mischiati
*
Evita Peron, un mito
che dura da oltre 50 anni
Il 26 luglio del 1952 moriva
Evita Peron, la donna straordinaria che accese le speranze dei poveri
di tutto il continente sudamericano.
"Ho solo un' ambizione
personale, che il giorno in cui si scriverà il capitolo meraviglioso
della storia di Peròn, di me si dica questo: c'era,al fianco
di Peròn, una donna che si era dedicata a tresmettere le speranze
del popolo.Di questa donna si sa soltanto che il popolo la chiamava
con amore: Evita!"
"...non avevano
fatto i conti con il popolo. Non avevano mai pensato al popolo;mai avevano
immaginato che un giorno il popolo avrebbe potuto, da solo, realizzare
le proprie aspirazioni e decidere il proprio destino"
Sempre a fianco del
marito ,Evita sostenne Peròn nella sua lotta "Tercera
Posicion",significativamente in opposizione al capitalismo imperialista
e al totalitarismo marxista."L'obiettivo
fondamentale del Giustizialismo in relazione al movimento operaio è
quello di far scomparire la lotta di classe sostituendola con la cooperazione
tra capitale e lavoro"
Se
gli americani avessero compreso questa grande rivoluzione, non vi sarebbe
stato spazio per Fidel Castro e per Che Guevara!
Chi lotta per il proprio
popolo vive per sempre nel cuore della gente .
"C'è
una sola cosa che possiedo e che vale, la tengo nel cuore, mi scalda
l'anima, è presente nelle mie membra e arde nei miei nervi: è
l'amore che il popolo ha per me"
Questa donna straordinaria
non regalava mimose, ma realizzaqva una rivoluzione quotidiana, restituendo
ai bisognosi dignità, lavoro ed il minimo vitale per sopravvivere,
la festa dell'8 marzo dovrebbe avere come immagine Evita, per comprendere
quanto possa fare la donna per un intera nazione"
Sandro Dalmastro
delle Vedove
*
Catania: "Si
dedichi il 2010 allo statista Angelo Majorana" La proposta
nel centenario della scomparsa, è dell'on Nello Musumeci .
Promosso dal distretto
Rotary "Sicilia-Malta" e dalle facoltà di Giurisprudenza
di Messina e Catania, si è svolto a Ragusa Ibla il convegno "Angelo
Majorana- giurista, statista, politico- nel centenario della scomparsa".
Un secolo fa (9 febbraio 1910) moriva a Catania il ministro del Tesoro
del 3°governo Giolitti, Angelo Majorana, stroncato a 44 anni a causa
di una nefrite: una figura prodigiosa e luminosa, artefice della legge
su "la conversione della rendita" che realizzò il risanamento
del bilancio dello Stato. Majorana, che aveva concluso gli studi liceali
a 12 ani, quelli universitari a 16 e aveva vinto la cattedra di Diritto
Costituzionale contemporaneamente a Catania e Messina (optando per l'Università
di Catania di cui fu rettore a 25 anni) irruppe nell'agone politico
nel 1987, deputato del collegio di Nicosia. Chiamato al governo (sottosegretario
alle Finanaze) nel 2° governo Giolitti, viene nominato ministro
nello stesso dicastero nei governi Tittoni e Fotis 1° e poi ministro
del Tesoro nel Giolitti 3°. Motivano la scelta Ibla una serie di
significative "congiunture": Ragusa è sede del consorzio
universitario in cui si collegano le università di Messina e
Catania e a Ibla si trovano i documenti, cimeli e carteggi del nostro.
Dopo i rituali cenni di saluto (on. Franco Antoci, presidente della
Provincia, assessore Tasca per il Comune di Ragusa e i rappresentanti
delle facoltà di Messina e Catania), l'interventodel prof . Luigi
Lacchè ha subito collocato il convegno sui livelli postulati
per celebrare un personaggio di tale levatura ,inquadrando le intemperie
ambientali e culturali del periodo, nel quale emersero personalità
di valore assoluto come Vittorio Emanuele Orlando, Giorgio Arcoleo,
Arangio Ruiz : un contesto stimolante di menti feraci che coltivarono
interessi vasti e poliedrici. La vasta cultura umanistica, che portò
il nostro ad approfondirsi nel campo delle scienze naturali e sociali
(Darwin, Spencer, Heckel) e a produrre una pubblicistica varia, ha dato
argomenti al prof. Migliorino per aggiungere altre tessere al mosaico
che compone la figura d Angelo Majorana. Giacomo Pace Gravina, storico
del diritto dell'Università di Messin, ha illustarato i tratti
salienti delle linee di sviluppo del diritto pubblico del tempo, collegato
alle costituzioni del 1812 e del 1848, ma anche il particolare tessuto
e contesto familiare dal quale Angelo Majorana attinse. Pace Gravina
ha cercato di mettere in luce tutto il lavoro e l'impegno serio che
sta a monte di attività e risultati tanto eclatanti : speso l'iperbolico,
il quasi impossibile determina la sottovalutazione finale di fatti e
figure di prima grandezza e di valore assuluto. Epicarmo Corbino rese
a suo temèpo testimonianza commossa del provvedimento "la
conversione della rendita": pensata ed elaborata da Angelo con
i fratelli Giuseppe(deputato e docente di Economia Politica e Statistica)
e Dante (docente di Diritto Amministrativo), portata alla Camera fu
prontamente approvata e portata alla firma del Re in appena 6 ore: un
episodio talmente stupefacente da glissarne l'altrettanto stupefacente
risultato (il risanamento del bilancio dello Stato!). Sulla cutura giuridica
e le dinastie di giuristi è tornato con altra angolatura ("cultura
giuridica e strategie familiari in Sicilia tra Ottocento e Novecento"),
Antonio Cappuccio. Si pensa di pubblicare gli atti del convegno, primo
importante momento per l'avvio di una seria ricerca e di approfondimento,
sul piano scientifico, della figura e dell'opera di Angelo Majorana.
A chiusura dei lavori è stata inaugurata l'interessante ed inedita
mostra fotografica e documentaria (libri, oggetti personali, lettere
e foto di illustri uomini politici e insigni giuristi del passato, manifesti
elettorali ed onorificenze) che rimarrà aperta alcuni giorni
.
Carlo Majorana Gravina
Orlando
e Majorana
*
Un GIORNO DELLA MEMORIA
al mese per non essere delle future vitttime .
2010: il GIORNO DELLA MEMORIA
la ritengo un'azione per dimenticare e non per ricordare , evitando
così di trasformarci nelle future vittime .Mi spiego:solo una
volta l'anno arriva con grande dispiegamento di mezzi di comunicazione
il ricordo dell'olocausto degli Ebrei senza, tra l'altro, che sottolineare
abbastanza il fatto che tutte le nazioni di allora avevano rifiutato
di accoglierli in massa.Un simile GIORNO DELLA MEMORIA mi disturba perchè
è a senso unico , trasforma i martiri in morti di serie A e morti
di serie B .I morti di serie A sono gli ebrei e i morti di serie B sono
quelli spariti dalla memoria collettiva .Ecco un sintetico drammatico
elenco dei milioni di martiri dimenticati :